Cronaca

Crisi Corea: da Seul denunciano 2 missili nel Mar del Giappone

La Corea del Nord ha lanciato sul Mar del Giappone 2 missili, lo scrive l’agenzia di stampa della Corea del Sud che cita fonti dello stato maggiore congiunto, e rileva che questi due lancia sono gli ultimi di una serie.

Seul denuncia 2 missili dal Nord Corea

I militari sudcoreani sostengono che i “proiettili” sparati da vicino la città di Hamhung, nel nord-est, ed erano punti sul Mar del Giappone. “L’esercito sta monitorando la situazione nel caso di ulteriori lanci mentre mantiene una posizione di prontezza”.

Ancora non c’è una reazione di Washington alla notizia dei due nuovi missili che sono stati lanciati dalla Corea del Nord. “Siamo a conoscenza delle notizie di un lancio di missili dalla Corea del Nord, e continuiamo a monitorare la situazione. Ci stiamo consultando e siamo a stretto contatto con i nostri alleati giapponesi e sudcoreani”, ha detto un alto funzionario dell’amministrazione Usa alla France Press.

Quello di oggi è stato il quinto round di lanci di missili in due settimane, ed è avvenuto pochi giorni dopo che le forze statunitensi e sudcoreane hanno iniziato le loro esercitazioni di preparazione alla difesa, che il governo di Kim ha definito una “flagrante violazione” del processo diplomatico tra Pyongyang, Washington e Seoul.

Il presidente Usa, Donald Trump

Tra l’altro, quest’ultimo lancio è arrivato dopo che Trump si è sforzato di mantenere la porta aperta per i negoziati di denuclearizzazione con Kim. Mentre altri funzionari statunitensi hanno definito i lanci “provocazioni”, Trump ha detto di essere d’accordo con il leader nordcoreano e di sperare di incontrarlo di nuovo, nonostante i colloqui congelati da mesi.
“Ho ricevuto una lettera molto bella da Kim Jong Un ieri”, ha detto Trump. “Una lettera molto positiva”.

“Non era contento dei giochi di guerra“, ha detto Trump, riferendosi alle esercitazioni militari sudcoreane e statunitensi. “Come sapete, non mi è mai piaciuto neanche a me.
Non sono mai stato un fan”. E sai perché? Non mi piace pagare”, ha aggiunto.

Trump era apparso determinato a garantire un accordo di denuclearizzazione con la Corea del Nord in vista delle elezioni presidenziali americane del novembre 2020, nonostante i colloqui vacillanti da quando ha incontrato Kim in uno storico summit a Singapore nel giugno 2018.

A quel tempo, gli Stati Uniti avevano temporaneamente bloccato le esercitazioni militari con la Corea del Sud e, secondo quanto riferito da Trump, Kim aveva accettato di rinunciare alle armi nucleari e ai missili balistici a lungo raggio appena acquisiti.

Ma Pyongyang ha sostenuto che gli Stati Uniti devono revocare l’embargo economico e le sanzioni al paese per compiere progressi sulla strada dei colloqui sul nucleare. Eppure, anche dopo il secondo vertice di febbraio ad Hanoi che si è concluso con un nulla di fatto, Trump è stato morbido con il leader nordcoreano. Non da ultimo, oggi, ha sottolineato: “Lo dirò ancora una volta. Non ci sono stati test nucleari. I test missilistici sono stati tutti a corto raggio. Nessun test sui missili balistici, nessun missile a lungo raggio”.

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