Inchiesta

Il Mistero della morte di Maria Ungureanu

Un mistero la morte di Maria Ungureanu, San Salvatore Telesino (BN). Domenica 19 giugno 2016 è stata ritrovata senza vita in una piscina di un agriturismo fuori attività

Resta un vero mistero la morte di Maria Ungureanu, 9 anni, di origini rumene. Viveva con i genitori a San Salvatore Telesino in provincia di Benevento. La sera di domenica 19 giugno 2016 esce di casa per andare in chiesa e vedere se fanno la processione del patrono. A causa del maltempo la funzione è rimandata e Maria è vista nella piazza del paese alle 20:15. Intorno a mezzanotte è rinvenuto il suo corpo senza vita, nudo, in una piscina che si trova nei giardini di un agriturismo fuori attività.

Chi era Maria Ungureanu?

Maria Ungureanu ha 9 anni, è una bambina all’epoca dei fatti. Le piace frequentare la chiesa, fa la chierichetta e in paese tutti le vogliono bene e le dedicano sempre qualche attenzione e qualche gentilezza. Maria è una bambina dolce e sorridente. Cresce guardando i cartoni animati di Masha e Orso. Il papà si chiama Marius e la mamma Andrea Elena. Ma Maria nasconde qualcosa, un orribile segreto, un mostro che la tormenta e che le fa del male.

Maria Ungureanu

Cosa sappiamo

San Salvatore Telesino (BN), festa di Sant’Anselmo, domenica 19 giugno 2016, Maria, 9 anni, intorno alle 16 esce di casa e va a cercare un’ amichetta a casa della nonna, ma l’amichetta non c’è e riferisce di tornare a casa. Non si sa dove va, se torna a casa o va altrove, ma in questo lasso di tempo Maria subisce violenza sessuale. Alle 19 passa in chiesa, resta qualche minuto e poi riferisce ai ragazzi che sono sul posto che va a casa e che ritorna più tardi. Ma non torna a casa, alle 19:20 si ferma sotto casa di un amico di famiglia, di 21 anni, che abita a pochi passi dalla chiesa. Secondo quello che riferisce questa persona, Maria gli avrebbe chiesto se poteva restare un po’ con lui, in quanto una ragazza la stava infastidendo. Lui accetta, indossa le scarpe e scende in strada. Dice a Maria di dover andare a prendere la sorella con l’automobile al paese vicino e insieme si avviano, ma sono costretti a tornare indietro perché si sta svolgendo una manifestazione e la strada è interrotta. Durante questo tragitto trascorrono circa 40 minuti in auto insieme e poi questa persona riaccompagna Maria davanti alla chiesa alle 20. A questo punto, secondo la famiglia, Maria è tornata a casa, ha mangiato un panino ed è uscita di nuovo per andare a vedere se la processione alla quale tiene tanto si svolge. E’ maltempo, la processione non si fa, alle 20:15 Maria viene vista in piazza, infine, intorno alla mezzanotte viene ritrovata senza vita, nella piscina di un resort fuori attività.

Il Mistero

La sera di domenica 19 giugno 2016, piove e fa freddo e Maria dice al papà che va a vedere in chiesa se fanno la processione per Sant’Anselmo. La messa è rimandata per il maltempo e in qualche modo, Maria si introduce in un agriturismo chiuso, probabilmente attraverso una parte di rete danneggiata, decide di fare il bagno in una piccola piscina che si trova nei giardini di questo resort, con il freddo, la pioggia, di sera, da sola, nuda. Maria non ha paura dell’acqua, ma non sa nuotare. Nella piccola piscina in questione, nel punto più profondo, l’acqua è alta 1,35 cm e Maria è alta 1,45 cm, ben 10 centimetri in più della massima profondità.

1° Autopsia, Consulenza Tecnica Medico Legale:

Maria è stata violentata più volte, ha perso la sua verginità e ha subito rapporti con dolore. Ha dovuto perdere sangue e pus per giorni

“ (…) la presenza di ulcerazioni era con elevata probabilità causa di abbondanti secrezioni siero ematiche, verosimilmente maleodoranti che si stenta a credere possano sfuggire all’osservazione quotidiana dei genitori. La piccola Maria già da tempo deflorata, prima del decesso, da almeno alcune settimane, veniva sottoposta a pratiche sessuali certamente dolorose e quindi involontarie (…)” .

Maria da diverse settimane subisce violenze sessuali dolorose, che le provocano di certo lacerazioni, dolori, disagi e conseguenze fisiologiche evidenti e non trascurabili. Sono state trovate tracce di liquido seminale del padre su alcuni indumenti. Una maglietta in particolare, che In un primo momento è stata attribuita a Maria e poi alla mamma di Maria. Durante la giornata di domenica il papà di Maria è a lavoro dalla mattina fino alle 20. Sul corpo e gli indumenti di Maria non ci sono tracce ematiche dei fratello e sorella, amici di famiglia, subito indicati e attenzionati dalla procura. Maria è stata violentata durante quella giornata, probabilmente in un lasso di tempo che va dalle 16 alle 19 ed è morta fra le 20:40 e le 21. Nel corso dei diversi gradi di giudizio è stata fatta richiesta di riesumazione del corpo di Maria per effettuare una seconda autopsia, ma gli organi interni non sono stati trovati.

Maria Ungureanu

Le indagini

  • Il 25 giugno 2016, il Procuratore della Repubblica di Benevento dichiara: “L’unica ipotesi che si può scartare con una certa sicurezza è quella della morte accidentale.”
  • Il 18 luglio 2016, il GIP rigetta la richiesta di arresto emessa dalla Procura di Benevento nei confronti dei fratelli e amici di famiglia.
  • Nel luglio 2016, a un mese dalla morte di Maria Ungureanu, i RIS di Roma isolano del liquido seminale appartenente al padre della bambina, su una maglietta in uso esclusivo a Maria e sulla coperta del suo lettino.
  • Il 28 luglio 2016, dopo essere stata nominata consulente della difesa dei fratelli indagati, la criminologa del team, dichiara: “Maria Ungureanu non è stata uccisa, si è trattato di un incidente.”
  • Il 23 settembre 2016, la psicologa che assiste la famiglia della bambina, dichiara: “Maria è stata violentata e uccisa.”
  • Il 14 dicembre 2016, il GIP rigetta per la seconda volta la richiesta di arresto emessa dalla Procura nei confronti dei fratello e sorella amici di famiglia.
  • Nel gennaio 2017, l’avvocato dei genitori di Maria dichiara: “Siamo convinti che ad uccidere la bambina sia stata la persona indicata come amico di famiglia. Finora non ha fatto altro che mentire. L’assassino non può essere che lui.”
  • 5 giugno 2017, i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli confermano il no all’arresto dei fratelli e si esprimono così: “Sospetti molto inquietanti gravano proprio sui genitori della bambina, almeno per ciò che concerne gli abusi sessuali.”
  • Nel dicembre 2017, i giudici della Corte Suprema di Cassazione ritengono inammissibile il ricorso della procura di Benevento e concludono: “(…) omissione da parte del PM della valutazione probatoria in relazione all’ accertata presenza di liquido seminale del padre della vittima sulla maglietta/reperto 27 (…) il pregiudizio aveva ispirato l’indagine e che un “colpevole” era stato suggerito fin dall’inizio dalla madre della bambina che aveva espresso labili sospetti su l’amico di famiglia; che anzi sospetti molto inquietanti gravano proprio sui genitori della bambina, almeno per quanto concerne gli abusi sessuali (…) come fossero state trascurate importanti ipotesi investigative e come ci si fosse fidati senza alcun controllo delle dichiarazioni rese dal papà di Maria, pur a fronte di elementi preoccupanti quali le tracce di sperma appartenenti al predetto rinvenute su una maglietta e su una copertina sequestrate e il tenore di alcune conversazioni registrate (…).”
  • Nel giugno 2018, il medico legale del team di parte ha escluso l’omicidio e proprio in seguito alla sua consulenza, la Procura di Benevento ha chiesto l’archiviazione per i due fratelli amici della famiglia Ungureanu. Nel gennaio 2019, il GIP archivia la posizione della sorella e impone alla procura di Benevento l’iscrizione nel registro degli indagati dei genitori della piccola Maria, in merito agli abusi e il prosieguo dell’attività investigativa per altri sei mesi. I genitori di Maria sono difesi da un team della quale fanno parte anche una psicologa e una biologa.
  • Nel gennaio 2019, l’ex giudice del Tribunale del Riesame di Napoli, che si è occupato del caso, in merito alla causa di morte di Maria, dichiara: “Non è successo quello che la Procura di Benevento riteneva fosse successo” e riguardo alle violenze sessuali che la bambina subiva: “Era un aspetto della questione che non è stato approfondito in quest’ansia di trovare degli elementi di prova contro le persone che si era deciso fossero colpevoli.”

Le ipotesi

Le ipotesi di reato ora contestate ai due fratelli amici di famiglia, sono quelle di abbandono di minore.

Il proprietario dell’agriturismo, di 74 anni e la rappresentante legale di 40 anni, responsabile del servizio di prevenzione della struttura, dove è morta Maria, sono invece accusati di omicididio colposo per non aver adottato le misure di sicurezza idonee ad evitare l’accesso alla piscina.)

Il 19 giugno 2016, la piccola Maria Ungureanu, 9 anni, è stata ritrovata senza vita in una piscina di San Salvatore Telesino. La procura ha inizialmente iscritto nel registro degli indagati per omicidio e omicidio e violenza sessuale fratello e sorella amici di famiglia. Come richiesto dalla Procura di Benevento, è stata archiviata dal GIP l’indagine per omicidio e violenza sessuale, un’indagine aperta nei confronti dei fratelli amici di famiglia, ma anche dei genitori della bambina, per il reato di violenza sessuale.

Secondo il GIP: “La morte di Ungureanu Oana Maria non è da ricondurre ad un’azione omicida dell’amico di famiglia (…) Si osserva, in proposito, che i consulenti ed i periti già nominati hanno tutti concordemente escluso la configurabilità dell’omicidio.”

Secondo gli ultimi aggiornamenti su questo caso, quasi tutte le imputazioni stanno trovando l’archiviazione.

Purtroppo sono troppe le domande e pochissime le risposte e questa storia è di certo un vero Mistero Campano.

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