Almanacco

Il 17 agosto del 1936 nasce Mogol, una delle autentiche leggende della musica italiana

È il “paroliere” più famoso d’Italia. Con lo pseudonimo Mogol ha firmato la canzone italiana nelle sue realizzazioni di massimo livello. Giulio Rapetti Mogol sostiene che la definizione paroliere non sia corretta in quanto: «Non ci sono musichieri, ma solo musicisti. Noi siamo autori, non parolieri».

L’autore è figlio di Mariano Rapetti, dirigente della Ricordi, poi direttore della Ricordi Radio Record, “paroliere” degli anni Cinquanta. Utilizzando il nome d’arte Calibi tra le sue creazioni di maggior successo annovera Vecchio scarpone e Le colline sono in fiore.

17 Agosto 1936: nasce Mogol, il grande “paroliere” degli anni Cinquanta

Giulio Rapetti è nato a Milano il 17 agosto 1936 da Mariano Rapetti, un importante dirigente della casa editrice musicale Ricordi, poi nominato direttore della Ricordi Radio Recbord o RRR, cioè il ramo delle edizioni musicali di musica leggera, da cui nacque nel 1958 la Dischi Ricordi; Mariano, con lo pseudonimo di Calibi, fu a sua volta un paroliere di successo degli anni cinquanta.


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Durante la Seconda Guerra Mondiale la famiglia, insieme al piccolo Giulio, si rifugiò nel piccolo comune di Carugo, in provincia di Como (di cui Mogol è cittadino onorario dal 2016). Tornati a bb nel 1945, il giovane Giulio terminò gli studi ed entrò nella Ricordi Radio Record come addetto alla pubblicizzazione delle edizioni.

Il nome d’arte


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Nel 1955, seguendo le orme del padre, cominciò l’attività di paroliere. Nel 1959, la SIAE scelse per lui lo pseudonimo artistico di Mogol, in una rosa di 120 nomi precedentemente inventati a caso e proposti alla Società da Giulio stesso.

Carriera

La prima canzone del giovanissimo autore s’intitola Briciole di baci (1960). Venne interpretata da Mina. L’anno successivo l’autore vinse il Festival di Sanremo con il brano Al di là, portato al successo da Luciano Tajoli e Betty Curtis.


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Mogol in lacrime ai funerali di Mango.

Mogol ha collaborato con Riccardo Cocciante in Cervo a primavera, Celeste nostalgia, Se stiamo insieme, vincitrice del Festival di Sanremo 1991, con Mango, con Gianni Bella e con Gigi D’Alessio.

Delle canzoni ricordiamo gli interpreti. Difficilmente nell’ascoltare un brano ci si chiede chi sia l’autore. Ebbene quando dai relativi interpreti sentiamo intonare Una lacrima sul viso, Perdono, Il volto della vita, Senza luce, Sognando la California, A chi, La spada nel cuore, Io ho in mente te, Un angelo blu, Che colpa abbiamo noi, E la pioggia che va, Per averti, L’emozione non ha voce, L’Arcobaleno, sappiamo che stanno cantando Mogol.

Mogol-Battisti

Mogol-Battisti o Battisti-Mogol? L’oggetto del contendere sono le più belle canzoni d’autore italiane, nate dalla fortunata collaborazione tra Giulio Rapetti Mogol e Lucio Battisti negli anni Settanta-Ottanta.


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Il sodalizio artistico tra Mogol e Battisti, iniziato sul finire degli anni Sessanta, si concluse nel 1980 a causa di incomprensioni riguardanti i proventi delle opere. Il contenzioso per l’utilizzo di alcuni successi comuni, dopo la morte di Battisti, vede Mogol in opposizione agli eredi, il figlio Luca Battisti e l’ex moglie Grazia Letizia Veronese, autrice con il nome Velezia.

Ciò non intacca l’immenso valore delle canzoni a firma Mogol-Battisti. Un’avventura, Acqua azzurra, acqua chiara, Dieci ragazze, Mi ritorni in mente, 7e 40, Balla Linda, Io vivrò (senza te), Amarsi un po’, Emozioni, Il mio canto libero, Una donna per amico, Ancora tu, Sì, viaggiare, Fiori rosa, fiori di pesco, La canzone del sole, restano autentiche pietre miliari della canzone d’autore made in Italy.

La fine del sodalizio


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Lucio Battisti nel ’67.

Una giornata uggiosa fu l’ultimo testo della coppia che si sciolse in silenzio e senza clamori. Per Battisti iniziò il periodo della sperimentazione, mentre Mogol, rimasto fedele ai suoi canoni classici, continuò a scrivere per i migliori interpreti.

Vita privata


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Mogol con la sua prima moglie Serenella.

Nel 1961 Mogol sposò la disegnatrice di moda Serenella. A lei è dedicato il brano 29 Settembre. Dal matrimonio nacquero Mario, futuro manager, Alfredo che ha seguito le orme paterne con lo pseudonimo Cheope e Carolina, pubblicitaria. Dalla poetessa Gabriella Marazzi, Pietro Rapetti ha avuto Francesco Rapetti, imprenditore, autore e conduttore televisivo.

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