Cronaca

Italiani a caccia dei 50 centesimi del 2007. “Sono rari”. L’esperto Gigante: “Attenti alle bufale”

Tutti a caccia delle monete da 50 centesimi coniate nel 2007 in Italia. Nelle ultime ore infatti circolano notizie e voci relative alla possibilità di incassare una cifra particolarmente interessante vendendo una di queste monete, diventate introvabili.

Monete da 50 centesimi, quanto possono valere?

Fabio Gigante – uno dei più grandi esperti numismatici italiani – ai microfoni di Repubblica ha fatto chiarezza sul valore di queste monete mettendo in guardia gli italiani da possibili truffe.

Le parole dell’esperto

“È venuta fuori questa notizia. Una sciagura, mi creda: ogni volta che si diffonde una voce del genere, noi non lavoriamo più per quattro o cinque settimane. È una continua processione di persone che telefonano o che vengono in sede per mostrarci quello che hanno. Ma quello che troviamo nelle tasche dei pantaloni non vale nulla.

Dieci euro è un valore attribuito dal venditore. Il problema è trovare un collezionista disposto a pagarli, i 10 euro. I collezionisti in Italia sono soltanto duemila… Noi dobbiamo partire sempre dal numero di pezzi che la Zecca dello Stato ha coniato. In questo caso, parliamo di quasi 5 milioni di pezzi. Una moneta prodotta in questa quantità non può avere un valore importante, perché esiste un surplus di pezzi in giro. Definirla introvabile è un azzardo”.

Il valore di una moneta

“Gli italiani devono capire che una qualsiasi moneta ha un valore effettivo se è stata pagata molto in origine. E’ vero, ci sono monete da 2 euro che oggi possono valere 2 mila euro. Ma si tratta dei 2 euro coniati nel Principato di Monaco, in pochissimi esemplari, subito immessi in confezioni che ne proteggono la particolare qualità di produzione, il fondo specchio. I collezionisti, già al momento dell’emissione, le hanno pagate dei bei soldi – tipo 800 o 900 euro – nella certezza di un loro apprezzamento nel tempo.

Ci sono delle monete coniate in pochissimi esemplari: ad esempio da Andorra, oppure dal Principato di Monaco, ancora dal Vaticano. Queste piccoli Stati coniano tutti gli euro – intendo tutti i tagli della moneta – soltanto in alcuni anni. Soltanto in alcuni anni producono la cosiddetta serie divisionale. Questo numero limitato di esemplari, custodito in confezioni di pregio, è subito offerto ai collezionisti”.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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