Cronaca

Morta Lea Vergine, il giorno dopo suo marito Enzo Mari: erano ricoverati entrambi per Covid

La critica d'arte era ricoverata al San Raffaele insieme al marito Enzo Mari ed è morta per complicazioni dovute al Coronavirus

È morta la critica d’arte Lea Vergine, all’età di 84 anni e ad appena un giorno dalla morte del marito, EnzoMari. I due erano ricoverati al San Raffaele di Milano ricoverati per Covid. Entrambi sono morti per delle complicanze dovute al virus.

Scomparsa a 84 anni la critica d’arte Lea Vergine

Lea Vergine è nata a Napoli nel 1936, ed è stata una figura fondamentale, che attraverso libri e mostre, ha aperto la strada in Italia alle arti performative e all’affermazione di sguardi e autrici femminili in un ambiente che come tanti era abituato a ragionare perlopiù al maschile, si era trasferita da Napoli a Milano alla fine degli anni 70, quando dopo anni di “scandalosa” convivenza, insieme a Mari decisero di sposarsi.

La storia con Enzo Mari

Si erano infatti conosciuti nei primi anni 60 quando Mari era ancora sposato con Iela Mari. Famosa per l’eloquio pungente, l’eleganza, l’ironia, le dichiarazioni taglienti, l’apparizione a mostre e vernici del suo ciuffo bianco ha segnato 60 di storia dell’arte in Italia.

La carriera

A lungo firma sui maggiori quotidiani e settimanali, di capitale importanza tra le molte furono due pubblicazione. Il corpo come linguaggio del 1974 dove analizzava da pioniera la nascita e l’evoluzione della body art. E poi L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche nel 1980, testo rivoluzionario che per la prima volta invitava a guardare il contributo delle donne ai principali movimenti del Novecento.

Le mostre

Sempre pronta ad accogliere nel suo studio di via Sant’Agnese sullo stesso pianerottolo di casa artisti, artiste e talenti di ogni genere in cerca di un consiglio, tra i colleghi milanesi fu vicina a Gillo Dorfles e ad Arturo Schwartz. E ancora firmò memorabili mostra per la Galleria Milano di Carla Pellegrini quando ancora si trovava in via della Spiga. Allo stesso indirizzo espose spesso anche Enzo Mari, del quale però Vergine si rifiutò sempre di scrivere.

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