Cronaca

Morte di Giacomo Sartori: il giovane non ha denunciato il furto dello zaino

Le indagini potrebbero fermarsi qui dopo che l'autopsia ha confermato il suicidio

Le indagini sulla morte di Giacomo Sartori potrebbero fermarsi dopo che l’ipotesi di suicidio è stata confermata dall’autopsia sul corpo del giovane informatico. I carabinieri di Milano stanno continuando le ricerche dei due computer aziendali Giacomo, rubati venerdì 17 settembre in una enoteca vicino a Porta Venezia. Per i militari i due fatti potrebbero non essere collegati, visto che l’informatico non ha neppure denunciato la scomparsa dello zaino.

Morte Giacomo Sartori: per i carabinieri non si saprà mai il motivo del suicidio

Restano ancora tante le domande senza risposta. Certo è che Giacomo Sartori non ha mai denunciato il furto dello zaino e dei due computer: per questo motivo si seguono piste di indagini diverse. I carabinieri infatti sono alla ricerca dei due computer perché sono oggetto di furto, ma non perché potrebbero essere utili per capire le cause della gesto. Motivi che potrebbero trovarsi nelle analisi del cellulare di Giacomo trovato non lontano dal corpo, ma anche in questo caso, una volta confermato il suicidio, le indagini dei carabinieri potrebbero non proseguire.

Le incertezze

Così come non si avranno mai certezze su perché il corpo del ragazzo sia stato trovato a Casorate Primo, nel Pavese. Per i militari è improbabile che il 30enne, originario di Belluno ma tecnico informato in un’azienda di Assago, stesse sulla pista dei suoi computer rubati: il ragazzo per i militari ha vagato per ore prima di fermarsi nel parcheggio davanti all’agriturismo nel Pavese, parcheggiare la macchina e proseguire poi a piedi. Poco più in là è stato trovato impiccato a una grossa quercia. Perché Giacomo Sartori abbia deciso di suicidarsi? Per i carabinieri resterà molto probabilmente un mistero.

L’autopsia conferma morte per impiccamento

Tante domande, dunque, per i carabinieri sono destinate a non aver risposte. Le uniche certezze per ora arrivano dalle analisi effettuate sul corpo del 30enne: per i medici legali le uniche ferite rinvenute sul cadavere secondo il medico legale sono riconducibili al cavo stretto intorno al collo, che ha utilizzato per impiccarsi, mentre non compaiono segni di violenza sul resto del corpo. Si esclude, quindi, una colluttazione con un’altra persona. Per questo ora le indagini dei carabinieri potrebbero fermarsi.

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