Cronaca

Morte di Kobe Bryant, errore del pilota causò lo schianto dell’elicottero: “Aveva perso l’orientamento”

Fu un errore del pilota a provocare la morte di Kobe Bryant, avvenuta in seguito allo schianto dell'elicottero. È la conclusione a cui è arrivata la perizia

Fu un errore del pilota a provocare la morte di Kobe Bryant, avvenuta in seguito allo schianto dell’elicottero. È la conclusione a cui è arrivata la perizia eseguita dal ‘National Transportation Safety Board’, l’ente dei trasporti Usa.

Morte di Kobe Bryant, un errore del pilota causò lo schianto

Nell’incidente del 26 gennaio 2020, oltre al campione americano, persero la vita la figlia Gianna e altre sette persone.

Secondo il rapporto, al pilota Ara Zobayan era stato proibito di attraversare la perturbazione in corso infilandosi tra le nuvole.

Ma lui ignorò l’ordine, perdendo poi l’orientamento. Subito dopo lo schianto a Calabasas, sulle colline californiane avvolte da una fitta nebbia. Il presidente della Ntsb Robert Sumwalt ha detto che Zobayan stava volando secondo le regole del volo a vista, ma il “pilota ha continuato il suo volo nelle nuvole”.

A Zobayan era stato “legalmente vietato” di volare attraverso la copertura nuvolosa, ma lo ha fatto comunque, ha detto Sunwalt. L’aereo non era in uno schema di volo controllato quando si è schiantato contro la collina vicino a Las Virgenes Road e Willow Glen Street alle 9:45 di quel 26 gennaio.

Le accuse dei parenti

Il verdetto sulle cause dell’incidente arriva sulla scia delle accuse della vedova dell’ex stella Nba. Vanessa Bryant e i parenti delle altre vittime hanno accusato la società proprietaria dell’elicottero, sul quale non era installata la scatola nera, non necessaria. Il fratello del pilota, morto nello schianto, non ha incolpato Bryant ma ha dichiarato che fosse a conoscenza dei rischi nel volare in quelle condizioni.

Chi era Kobe Bryant

Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978 – Calabasas, 26 gennaio 2020) è stato un cestista statunitense.

Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori giocatori della storia dell’NBA.

Figlio di Joe Bryant e nipote da parte di madre di Chubby Cox, entrambi ex giocatori di basket, Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia, dove ha imparato i fondamentali europei e ha disputato tutta la sua carriera professionistica nei Los Angeles Lakers, conquistando 5 titoli; è stato inoltre il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 stagioni.

Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai Giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d’oro in tutte e tre le manifestazioni.

Il 4 marzo 2018 ha vinto il Premio Oscar insieme al regista e animatore Glen Keane, nella categoria miglior cortometraggio d’animazione per Dear Basketball, che ha sceneggiato ispirandosi alla sua lettera di addio al basket.

Rientra tra gli sportivi più conosciuti al mondo e la sua carriera è ritenuta una delle migliori nella storia dello sport professionistico. Il 4 aprile 2020 è stato inserito tra i membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.

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