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Duecentouno anni fa moriva Napoleone Bonaparte: vita, conquista e disfatte del generale francese

La storia di Napoleone Bonaparte: era italiano d'origine del politico e generale francese

Il 5 maggio del 1821 moriva Napoleone Bonaparte, politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea detta età napoleonica. Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia dove divenne ufficiale d’artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d’Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia.

Fu Primo Console dal novembre di quell’anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d’Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.


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La storia di Napoleone Bonaparte: era italiano d’origine

Napoleone è nato il 15 agosto del 1769 ad Ajacco, in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana. Il padre di Napoleone, Carlo Maria Buonaparte (Napoleone cambiò il cognome in “Bonaparte” dopo la morte del padre, pochi giorni prima di sposare Giuseppina e partire per la campagna d’Italia, per renderlo più adatto alla lingua francese), avvocato, laureatosi all’Università di Pisa, aveva effettuato ricerche araldiche per ottenere presso i lontani parenti di San Miniato una patente di nobiltà che gli conferisse prestigio in Patria e gli permettesse di meglio provvedere all’istruzione dei figli.

In realtà già nel suo atto di battesimo, redatto ad Ajaccio in lingua italiana, viene attestata la nobiltà della famiglia e si riporta il cognome Bonaparte, prova che esso non era definitivamente fissato nella forma Buonaparte, mentre nei successivi atti, in italiano, relativi a Paola e a Luigi Napoleone il cognome, ancora nella forma Bonaparte, è preceduto dalla particella “de”. Carlo Maria Bonaparte morì prematuramente a causa di un tumore dello stomaco, il 24 febbraio 1785, a Montpellier.


Le più belle frasi di Napoleone Bonaparte


Grande uomo di guerra, protagonista di oltre venti anni di campagne in Europa, Napoleone è stato considerato il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart, mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo “l’incomparabile maestro dell’arte della guerra” e “il più grande dei grandi”. Grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell’Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat nel Regno di NapoliGirolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte nel Regno di Svezia e Luigi Bonaparte nel Regno d’Olanda). La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno diritto civile.

La disastrosa campagna di Russia (1812), segnò il tramonto del suo dominio sull’Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell’ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, e fu esiliato nell’isola d’Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l’isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei “cento giorni”, finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all’isola di Sant’Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni prenapoleonici (Restaurazione).

Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria, l’11 marzo 1810, dalla quale ebbe l’unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall’Ottocento] ai giorni nostri.

Incoronazione di Napoleone

L’incoronazione di Napoleone a Imperatore dei Francesi ebbe luogo domenica 2 dicembre 1804 (11 frimaio, anno XIII secondo il calendario repubblicano francese) nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Essa rappresenta ancora oggi “l’inizio del primo impero moderno” ed è stato il primo atto ufficiale di “propaganda trasparente condotta in chiave moderna”.

Napoleone era intenzionato a legittimare il proprio governo imperiale, con una nuova famiglia reale e una nuova nobiltà. Per questo proposito, egli predispose una nuova cerimonia d’incoronazione, differente da quella in uso presso i re di Francia, dove veniva enfatizzato il valore “sacro” della consacrazione del sovrano con l’unzione conferita dall’arcivescovo di Reims nella cattedrale di Reims. La cerimonia d’incoronazione di Napoleone avvenne infatti nella grande cattedrale di Notre Dame di Parigi alla presenza di Papa Pio VII. Napoleone unì per l’occasione una serie di riti e costumi, incorporando cerimonie della tradizione carolingia, antica, e della Rivoluzione francese, il tutto guarnito da un notevole sfarzo.


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Il 18 maggio 1804, il senato mutò il governo repubblicano in impero e pertanto iniziarono i preparativi per l’incoronazione del nuovo sovrano. L’elevazione di Napoleone ad imperatore venne osannata dalla maggioranza dei cittadini francesi ed approvata con un referendum costituzionale nel 1804. Una delle motivazioni che spinse Napoleone a scegliere una incoronazione era quella di ottenere prestigio nei circoli nobiliari e cattolici d’Europa, oltre a portare alla fondazione di una vera e propria dinastia che egli si augurava avrebbe continuato a reggere le sorti della Francia anche dopo di lui.

L’esilio di Napoleone

L’esilio di Napoleone I a Sant’Elena si riferisce agli ultimi anni di vita di Napoleone, dopo la sua seconda abdicazione nel 1815 dopo i Cento Giorni, che ebbero termine con la battaglia di Waterloo. Dopo essersi portato a Rochefort, Napoleone tentò di raggiungere gli Stati Uniti. Il governo britannico decise invece di portare il suo prigioniero più importante sull’isola di Sant’Elena, nel mezzo dell’Oceano Atlantico, così che non potesse più “nuocere al mondo”. Qui morì il 5 maggio 1821.

I figli di Napoleone

Napoleone ebbe un solo figlio legittimo, il già citato Napoleone Francesco (1811 – 1832), avuto dalla seconda moglie Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (1791 – 1847). Tuttavia, sono noti per certo almeno due figli illegittimi:

  • Carlo, conte Léon (1806 – 1881), avuto da Luisa Caterina Eleonora Denuelle de la Plaigne (1787 – 1868), lettrice della principessa Carolina Bonaparte, già sposata a Jean-Honoré François Revel e da questi divorziata pochi mesi prima della nascita di Carlo;[216]
  • Alessandro Floriano Giuseppe, conte Colonna-Walewski, (1810 – 1868), avuto da Maria Laczynska (1786 – 1817), giovane polacca, moglie dell’anziano conte Attanasio Colonna di Walewice-Walewski, meglio nota con il nome di Maria Walewska, della quale Napoleone fu sinceramente innamorato.

Inoltre è stato scritto che il filosofo, giornalista e uomo di stato francese Jules Barthélemy-Saint-Hilaire (1805 – 1895) fosse figlio illegittimo di Napoleone Bonaparte, ma non vi è alcuna certezza storica in merito.


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Le curiosità di Napoleone Bonaparte

Non era poi così francese

Napoleone nasce in Corsica, un’isola appena a largo delle coste italiane. Mandato a studiare in Francia, veniva preso in giro per il suo accento corso. La sua famiglia era più italiana che francese, dal momento che l’isola passò sotto il dominio francese un anno dopo la sua nascita. Napoleone era addirittura un nazionalista corso, con il desiderio di vedere la sua terra natia rovesciare il controllo francese. Verso la fine del 1780 e 1790, tornò spesso in Corsica, ma realizzò quanto fosse provinciale l’isola e quanto più grande il mondo sembrasse al confronto. Determinato a diventare più francese, Napoleone cambiò il suo nome da Napoleon du Buonoparte a Napoleon Bonaparte quando era un giovane adulto, durante i suoi studi a Parigi.

Differenza d’età

Joséphine de Beauharnais aveva 32 anni ed era una vedova ben inserita nell’alta società francese quando incontrò per la prima volta il timido Napoleone Bonaparte ventiseienne. Nel giro di 6 mesi i due fecero il grande passo e furono ufficialmente dichiarati marito e moglie. Si racconta che lei avesse indicato quattro anni in meno e aggiunto 18 mesi all’età di Napoleone sul certificato di matrimonio, per far sì che sembrassero una coppia più affiatata.

Era un tipo da pizzicotti

A quanto pare, l’imperatore aveva un’abitudine che non tutti apprezzavano. Louis Constant Wairy, il capo maggiordomo e confidente generale dell’imperatore, nelle sue memorie scrive aneddoti sulle pericolose mani di Napoleone, affermando che quando il suo padrone era di buon umore pizzicava i suoi amici più cari sulla punta delle orecchie. Era anche noto per dare pizzicotti sui nasi delle signore, sulle guance dei suoi amici fin quando non diventavano blu e sui menti dei bambini finché le madri non ne avevano abbastanza.

Napoleone e i problemi con i cani

Napoleone era molto innamorato di sua moglie Joséphine. C’era solo un problema: sembra che a Joséphine piacesse il suo carlino, Fortune, più di quanto non le piacesse Napoleone. Al momento del matrimonio tra Napoleone e Josephine, Fortune aveva già rivendicato un posto nel letto di lei e Napoleone avrebbe dovuto accettarlo o dormire altrove. Durante la prima notte di nozze Napoleone cercò un po’ di intimità con sua moglie, ma Fortune non lo sopportò e lo attaccò, facendogli perdere molto sangue e lasciando come ricordo una cicatrice sulle sue gambe.

Napoleone non era così basso

Come tutti sappiamo, Napoleone era notoriamente basso. O no? Sì, per gli standard di oggi potrebbe essere considerato basso con i suoi 170 cm. Ma a quei tempi era effettivamente un’altezza considerata nella media. Allora da dove arriva questo mito? Molto probabilmente la colpa fu dei propagandisti inglesi che, durante le guerre napoleoniche, raffiguravano il generale con tratti comicamente diminutivi nelle vignette satiriche.


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