Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel pomeriggio, ha incontrato Emilio Esposito, con la moglie Rosa, l’autista di un autobus aggredito con un crick dopo esser intervenuto per difendere due ragazze che venivano seguite da un uomo. Il fatto intorno alle ore 5 di sabato 3 settembre. Emilio Esposito, autista del bus dell’EAV della linea Napoli – Monte di Procida, si era era fermato sulla via Provinciale San Gennaro per far salire due ragazze spaventate da un automobilista che le inseguiva.
Napoli, aggredito con un crick per difendere due ragazze: l’autista incontra il prefetto
L’autista di un autobus in servizio sulla linea Napoli-Monte di Procida, all’altezza di via Provinciale San Gennaro, ha notato due ragazze che venivano seguite da un’auto e ha aperto le porte del suo mezzo. Una giovane ha spiegato che l’automobilista le stava seguendo chiedendo a loro insistentemente di salire a bordo.
L’autista, dopo aver fatto salire le ragazze, ha chiuso le porte del mezzo pubblico. Poco dopo il conducente si è fermato ad un semaforo e l’automobilista si è avvicinato al mezzo e ha lanciato un crick contro il conducente, colpendolo al volto.
Denunciato l’aggressore: per l’autista prognosi di 10 giorni
Una volta giunto al deposito l’autista ha allertato il 112 e sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli. Dopo aver ascoltato il racconto delle ragazze e del conducente del bus i militari dell’Arma hanno identificato l’aggressore in un 56enne di Napoli. L’autista è stato portato in ospedale e dimesso con prognosi di 10 giorni mentre il 56enne è stato denunciato per lesioni aggravate e violenza a incaricato di pubblico servizio.
L’incontro con il Prefetto
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha sentito telefonicamente l’autista per informarsi sul suo stato di salute, partecipandogli auguri di pronta guarigione. Quindi lo ha incontrato in prefettura, insieme alla moglie, per manifestargli “il più vivo apprezzamento per l’intervento coraggioso e tempestivo in favore delle due ragazze. Un gesto che denota un profondo senso civico, di altruismo e di solidarietà. Si è trattato di un comportamento che si inserisce nella lunga tradizione della comunità napoletana, accogliente e solidale”.