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Perché il Napoli di Gattuso può lottare per lo Scudetto

Maurizio Sarri appartiene al passato. Da un paio di anni a questa parte, il calcio a Napoli sta vivendo una nuova era

Maurizio Sarri appartiene al passato. Da un paio di anni a questa parte, il calcio a Napoli sta vivendo una nuova era. Niente più “tiqui-taca” e ricerca dello spettacolo, più concretezza. La gestione del tecnico toscano è stata indubbiamente una delle più entusiasmanti della storia recente azzurra, eppure, paradossalmente, non ha fruttato nessun trofeo in bacheca. Nemmeno il plurititolato Carlo Ancelotti è riuscito a mettere una mano su una qualsiasi coppa. Ci ha dovuto pensare l’umile Gennaro Gattuso, ancora agli inizi della sua carriera da allenatore, per restituire alla piazza partenopea una gioia che mancava da più di 5 anni, quando il Napoli di Higuain vinse la Supercoppa Italiana contro la Juventus, a Doha.

Oggi la squadra è profondamente cambiata. Non c’è più Hamsik, senatore tra i più corretti dell’era di De Laurentiis. Lo stesso Higuain ha cambiato maglia più volte e da quando l’argentino è andato via non è più arrivato un degno sostituto di fama internazionale nel ruolo di centravanti. Mertens ha fatto benissimo quando Sarri l’ha impiegato da “falso nueve” e di recente anche Gattuso ha rispolverato questa veste del belga. Milik, invece, ha finito clamorosamente col chiudere in maniera brusca il proprio rapporto con il Napoli, nonostante abbia messo il sigillo sulla Coppa Italia conquistata a giugno, trasformando l’ultimo rigore. Victor Osimhen è l’acquisto più oneroso della storia del Napoli e l’auspicio è che possa essere proprio lui il bomber del futuro. Finora il nigeriano si è comportato più che bene, ma basterà per vincere lo Scudetto?

La tradizionale scaramanzia napoletana impedisce anche solo di nominare quella parola. Il tricolore appartiene al mito partenopeo, ai tempi di Maradona, l’unico capace di regalare la gioia nazionale ai napoletani, spesso bistrattati dal resto dello Stivale. Solo Cavani è riuscito ad avvicinarsi all’alone di magnificenza di Diego, riportato tra l’altro gli azzurri alla vittoria nel 2012, sollevando la Coppa Italia. Anche in questo caso, contro la Juve. Già, perché i bianconeri si sono rivelati i principali rivali del Napoli nell’ultimo decennio. Sarri era riuscito ad arrivare a 91 punti in classifica, eppure si rivelarono insufficienti per scavalcare la “Vecchia Signora”, che vince il campionato da 9 anni di fila.

Paradossalmente, la sconfitta a tavolino contro la Juventus (sempre lei!) potrebbe aver messo maggiormente in allarme il Napoli per la lotta allo scudetto. Non saranno ammessi troppi passi falsi da qui alla fine. Non c’è nessun aspetto sul quale ci si può crogiolare, ma bisogna vivere l’annata come un’eterna rincorsa. La contesa per la vittoria finale passa anche attraverso i big match e questa squadra ha l’obbligo di onorarli tutti. Il prossimo sarà contro i nerazzurri di Antonio Conte. Anche se le quote scommesse Inter-Napoli non premiano i partenopei, gli uomini di Gattuso hanno tutte le carte in regola per ribaltare qualsiasi partita. Ecco perché il Napoli può concorrere per lo Scudetto.

L’ultima sessione di mercato, però, ha limato quanto basta la rosa azzurra, togliendo di mezzo tutti quegli elementi che per un motivo o per l’altro avrebbero trovato pochissimo spazio. La formazione adesso è molto più definita e ognuno ha chiaro il proprio ruolo, anche perché Gennaro Gattuso fa ruotare tranquillamente tutti i suoi calciatori. Da qualche tempo a questa parte “Ringhio” ha sposato la causa del 4-2-3-1, che vede in Tiémoué Bakayoko uno dei principali interpreti, un elemento fondamentale per reggere un centrocampo poco nutrito dal punto di vista numerico. In avanti, invece, è stato completamente rivitalizzato Hirving Lozano, che oggi appare agli occhi di tutti come un nuovo acquisto dopo le prestazioni opache al seguito di Ancelotti.

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