Cronaca Napoli, Napoli

Acerra, omicidio boss Pasquale Tortora: altri tre arresti

Pasquale Tortora
Pasquale Tortora
Pasquale Tortora

Altri tre arresti per l’omicidio ad Acerra del boss Pasquale Tortora. Le tre persone fermate sono Antonio Annunziata e Vincenzo Bastelli, entrambi partenopei, e Gennaro Pacilio di Acerra. Sono accusati del reato di omicidio volontario in concorso, aggravato dalle modalità e finalità mafiose.

Omicidio di Pasquale Tortora ad Acerra: altri arresti

Come riporta internapoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, a carico del 37enne Antonio Annunziata e del 35enne Vincenzo Bastelli, entrambi partenopei, e del 56enne Gennaro Pacilio di Acerra.

Sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, del reato di omicidio volontario in concorso, aggravato dalle modalità e finalità mafiose. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.

Dopo le attività investigative condotte dai militari con l’ausilio di attività tecniche e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, gli indagati sono stati raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per l’omicidio di Pasquale Tortora. Le indagini hanno documentato che i tre hanno preso parte alle fasi organizzative dell’evento delittuoso. In particolare curando il reperimento e la preparazione delle armi e dei telefoni cellulari utilizzati durante l’agguato.

L’omicidio del boss

L’omicidio di Pasquale Tortora, risale al 20 maggio 2020. L’uomo fu sparato e ucciso in strada, nei pressi della propria abitazione, in via Gennaro Calzolaio ad Acerra. Il delitto sarebbe maturato negli ambienti camorristici locali, la vittima era fratello al pregiudicato Domenico Tortora.

Per lo stesso reato erano già stati arrestati gli esecutori materiali dell’omicidio e, poco dopo, i mandanti Bruno e Giancarlo Avventurato: si tratta dei boss-fratelli della camorra acerrana. Gli stessi avevano commissionato il delitto per vendicare la morte di Giuseppe, loro fratello, ucciso, nel dicembre del 2019.

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