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Appalti truccati a Pozzuoli, arrestato Nicola Oddati: “I 14mila euro nello zaino? Erano per le tessere Pd”

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Nicola Oddati
Nicola Oddati

Nicola Oddati è stato arrestato per il caso degli appalti truccati a Pozzuoli: “I 14mila euro nezzo zaino? Erano per le tessere del Partito Democratico“. A finire in manette all’alba di ieri lunedì 15 gennaio, per il reato di corruzione, altri imprenditori e politici locali.

Appalti truccati e corruzione a Pozzuoli, arrestato Nicola Oddati

“Queste sono le tessere del Partito Democratico… sono commissario del Pd a Taranto… non so nemmeno quanti siano esattamente… saranno 13, 12, 14mila euro. Sono per le tessere, poi li devo versare“, a parlare è Nicola Oddati, ex coordinatore nazionale della sergreteria del PD e dirigente di staff della Regione Campania. Era l’11 gennaio del 2022 e la Polizia aveva già avviato le indagini.

Poco prima di Musella, aveva incontrato Bastianelli e Righini (entrambi tra gli indagati) ‘presumibilmente per questioni relative all’appalto del Rione Terra‘ da come sostiene il gip condividendo quanto ricostruito dal pm. Al momento è solo un’ipotesi ma Oddati dovrà chiarirla nei successivi processi dell’inchiesta tuttavia il giudice ha comunque convalidato l’arresto.

Le indagini

Oddati e Musella raggiungono un taxi nella vicina via del Tritone, stanno per salire a bordo quando un cane dell’unità cinofila, che non era lì per caso, fiuta qualcosa nello zaino di Oddati. “Sono le copie delle tessere che mi hanno portato e che devo portare a Taranto”, si giustifica. Gli agenti però non se la bevono e gli chiedono di aprire i due pacchi dove spuntano tre mazzette di denato per un totale di 14mila euro: “Sono per le tessere, li devo versare”. Una motivazione che non convince ancora una volta gli inquirenti, tanto che i pm dispongono approfondimenti interpellando i tesorieri di partito ed esaminando il regolamento del tesseramento del Pd da cui emerge che il denaro in contanti è un’anomalia e i pagamenti per le tessere di iscrizione devono essere tracciati.

Le banconote nello zaino

Nello zaino le banconote erano quasi tutte da 50 euro ognuna, qualcuna anche da 20. Nelle perquisizioni eseguite a suo carico, il 27 aprile del 2022, vengono trovate 96 banconote avvolte in elastici gialli e custodite nella cassaforta di un albergo per un totale di 3.460 euro, mentre in casa del politico vengono trovati 1.350 euro in una busta all’interno di un armadio e ricevute di versamenti per 980 e 1500 euro, oltre al denaro (1.200 euro in banconote da 20 euro) trovato in casa della collaboratrice del politico (non indagata) in una busta dove c’è anche un biglietto da visita di Musella.

Da dove provengono i soldi

“Cosa hai portato a casa?”. “Una bomba”, risponde Oddati. “1.500 sono per il computer, 1.500 euro per la casa, mille per te e mille per me”, aggiunge parlando con la collaboratrice. Per la Procura anche in questo caso si tratterebbe di riferimenti a soldi collegati all’impegno ad agevolare aggiudicazioni di appalti.

Secondo l’accusa, Oddati si sarebbe fatto ricompensare anche con favori. Abiti sartoriali di pregio, per esempio. Se la ricostruzione accusatoria al cuore delle indagini dovesse trovare riscontro nelle successive fasi dell’iter giudiziario, ci troveremmo di fronte a un copione purtroppo già visto: assunzioni chieste in cambio di aiuti negli appalti. Perché? Per avere più consenso politico. “Figliolia – scrive il gip – aveva premuto con Musella e i suoi uomini perché tali unità venissero a lavorare presso la nuova struttura del parcheggio passata in gestione ai privati”. Si indaga su otto assunzioni. “Figliolia avrà potuto riscuotere un proprio non trascurabile credito preso gli otto lavoratori e le loro famiglie per aver garantito l’anelato posto fisso“. Ora si attende la versione dell’ex sindaco e, in attesa del contraddittorio, vale la presunzione di innocenza.

Tra i dettagli da chiarire ci sarà anche la questione delle due pen drive scopertw nel corso delle indagini: una contiene file relativi alla contabilità di pagamenti, dazioni e regalie; l’altra raccoglie file di posta elettronica e una cartella con le assunzioni dei dipendenti.

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