Atti persecutori ai danni dell’ex compagna ad Arzano: per il giornalista Giovanni Aruta scatta il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico. Nella mattinata di ieri, lunedì 23 dicembre, si è svolto l’interrogatorio di garanzia.
Arzano, atti persecutori: nei guai il giornalista Giovanni Aruta
L’indagato, accusato di atti persecutori e di reiterazione del reato, è in attesa di processo. Il giudice, con un nuovo provvedimento, ha stabilito il divieto di avvicinamento a luoghi specifici frequentati dalla vittima, imponendo anche di mantenere una certa distanza sia da tali luoghi che dalla persona offesa. Inoltre, sono state disposte modalità di controllo particolari, tra cui un collegamento tramite smartphone fornito alla parte lesa, che sarà direttamente connesso alle forze dell’ordine per monitorare i suoi spostamenti.
Aruta era stato già condannato il 21 dicembre 2022 dalla Corte di Cassazione a due anni e due mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni nei confronti della ex moglie, avvenuti davanti al figlio, che all’epoca era minorenne.
Dopo le denunce della donna, i Carabinieri hanno avviato indagini approfondite che hanno portato la Procura della Repubblica di Napoli Nord a richiedere una misura cautelare di arresti domiciliari. Considerata la gravità dei reati commessi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, ha firmato la sospensione immediata dall’Albo dei giornalisti della Campania per il pubblicista Giovanni Aruta, in conformità con la legge ordinistica 69 del 1963.
Solo pochi mesi fa, aveva già scontato una sospensione di tre mesi imposta dall’ordine dei giornalisti, oltre a quella inflitta in base al Codice di Giustizia Sportiva, nell’ambito delle funzioni di Arbitro Benemerito e Osservatore Arbitrale della sezione di Frattamaggiore, per conto della A.I.A. A sostenere la donna è l’associazione antiviolenza “Donne Insieme”, attiva da anni nel territorio nella lotta contro la violenza di genere e la scarsa sensibilità verso un dramma che in Italia ha causato numerose vittime femminili. Non sono mancati messaggi di solidarietà sul profilo social del giornale diretto da Aruta, provenienti da alcuni politici locali.