Bruciò vivo un ambulante a Frattamaggiore: si aggrava la posizione di Pasquale Pezzella ora a processo alla Corte di assise di Napoli con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. I fatti contestati si riferiscono alla notte tra il 30 giugno e il primo luglio. Nicola Liguori morì dopo un’agonia di undici mesi trascorsi in ospedale.
Frattamaggiore, bruciò vivo Nicola Liguori: Pezzella a processo per omicidio
Nell’ultima udienza del processo che lo vedeva imputato solo per tentato omicidio aggravato, sono stati ascoltati i due anatomo patologi incaricati accertare se la morte di Nicola fosse stata causata dalle ustioni o se ci fossero stati fattori esterni alla vicenda a causarne il decesso.
I due periti hanno escluso che la morte della vittima fosse da imputare a responsabilità mediche e di conseguenza ritenendo che il decesso sia sopraggiunto in seguito alle ustioni riportate sul 50 per cento del corpo. Il pm a questo punto ha richiesto il fascicolo procedendo con l’annullamento del processo per tentato omicidio. Il gip del tribunale di Napoli Nord, Daniele Grunieri ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Pasquale Pezzella, che ora è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, reati che prevedono la pena dell’ergastolo. Ieri, si è svolta presso il carcere di Secondigliano l’udienza di convalida del fermo.