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Chi è Renato Caiafa, il cugino di Arcangelo Correra ucciso con un colpo di pistola partito ‘per errore’

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Arcangelo Correra

Chi è Renato Caiafa, il cugino di Arcangelo Correra ucciso con un colpo di pistola partito ‘per errore’: è stato fermato nella serata odierna, sabato 9 novembre, con l’accusa di omicidio. Il fratello fu ucciso nel 2020. Dopo il delitto, si è presentato spontaneamente, ed è stato interrogato per ore dalla Squadra Mobile della Polizia di Napoli.

Chi è Renato Caiafa, il cugino di Arcangelo Correra fermato

Una narrazione che si intreccia con un’altra, sangue su sangue. Cognomi che ricorrono in modo drammatico, non solo nel Sistema di Indagine (Sdi), la banca dati delle forze dell’ordine utilizzata per verificare i precedenti penali, ma anche negli archivi dei giornali e nella cronaca nera. La tragica storia di Arcangelo Correra, un ragazzo di 18 anni senza precedenti penali, ucciso da un proiettile alla testa nella notte di sabato 9 novembre in via Tribunali a Napoli, si collega a quella della famiglia Caiafa. Il motivo è semplice: Renato Caiafa, cugino della vittima, di 19 anni, è il giovane che da questa mattina si trova in Questura a Napoli per chiarire le circostanze di questa morte. Si è presentato volontariamente ed è stato interrogato per ore dalla Squadra Mobile della Polizia di Napoli.

La parentela con il 19enne ucciso

Caiafa è cugino di Correra. Un investigatore napoletano lo definisce un legame “alla meridionale”, poiché non si tratta di una parentela di primo grado. Il cognome Caiafa, in particolare, evoca un’altra triste storia della Napoli dei giovani che perdono la vita troppo presto. Renato Caiafa, ritenuto responsabile dell’accaduto, è il fratello di Luigi Caiafa, deceduto quattro anni fa nel 2020, a soli 17 anni, durante una rapina in via Duomo.

Gli agenti della Mobile, guidati da Giovanni Leuci, hanno ricostruito la dinamica dei fatti basandosi sulla testimonianza di Caiafa: il colpo sarebbe stato esploso per gioco e avrebbe colpito Correra alla testa, provocando un’emorragia cerebrale che ha portato alla morte del giovane, appena diciottenne. Caiafa ha anche indicato il ritrovamento dell’arma del delitto, che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe una pistola “riciclata” maneggiata in modo imprudente, dalla quale è partito il proiettile fatale nella tragica notte in piazza Sedil Capuano.

Attualmente, il pubblico ministero della Procura di Napoli, Ciro Capasso, sta esaminando la situazione del giovane prima di firmare il decreto di fermo d’indiziato di delitto, che comporterà il suo arresto con le accuse di porto e ricettazione dell’arma, oltre al reato di omicidio.

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