Si sta svolgendo in queste ore la seduta del Senato per votare la fiducia al governo Conte (qui il testo integrale e il video dell’intervento di Conte). Dopo il discorso del premier indicato da Movimento 5 Stelle e Lega e gli interventi di alcuni senatori delle varie forze politiche, anche Ignazio La Russa ha preso la parola in Senato in rappresentanza del gruppo di Fratelli d’Italia.
L’intervento di Umberto Bossi in Senato
Ecco il testo integrale del’intervento del senatore Ignazio La Russa durante la seduta per il voto alla fiducia al governo Conte:
Signor Presidente, onorevoli colleghi, Ministri del Governo, signor Presidente del Consiglio, credo innanzitutto csia corretto fare immediatamente chiarezza per quanto attiene alla posizione di Fratelli d’Italia: noi non facciamo parte di questa maggioranza, noi non daremo il voto di fiducia a questo Governo. Ma ci riteniamo e crediamo di essere un partito di patrioti, un partito che antepone l’interesse nazionale a qualunque altro argomento.
Approfitto, signor Presidente, per un piccolo appunto. Lei ha usato mi pare 21, 25 volte la parola «Paese», ma non ha mai usato, neanche una volta, la parola «Nazione» e neanche una volta la parola «Patria» (Applausi dal Gruppo FdI), in questo assomigliando moltissimo a Gentiloni e ai Ministri e Presidenti del Consiglio che l’hanno preceduta. Non è un buon segnale per il cambiamento; io glielo devo dire e ricordare. (Applausi dal Gruppo FdI).
Vede, noi cercheremo, da patrioti, di operare senza preclusioni, ma anzi con la speranza che questo Governo, che si autodefinisce del cambiamento, sia davvero tale. Ma non bastano gli annunci, non possiamo fidarci degli annunci, perché di annunci ne abbiamo sentiti tanti in questi anni. Io poi, per la mia storia personale, forse ne ho sentiti più degli altri. Dopo gli annunci ci vuole la certezza di ciò che il Governo compie.
Noi guarderemo ai fatti, non agli annunci, e meno male perché gli annunci di oggi – per carità in parte anche estremamente condivisi e condivisibili – rispecchiano però – e ha tutta la mia umana comprensione, signor Presidente – la difficoltà che lei visibilmente incontra nel cercare di non dispiacere nessuno dei due contraenti del programma, nel disperato tentativo di restare in equilibrio su posizioni che un contratto ha messo insieme ma che in partenza, spesso, sono se non proprio diametralmente opposte, assai diverse.
E così lei, che sicuramente ha un bagaglio culturale e personale di primo livello, ha dovuto imitare La Palice. Lei ha detto che è contro la mafia, che è contro la criminalità, che non è razzista e – benedetto Iddio – lo vorrei vedere un Presidente del Consiglio che viene qui e dice di essere a favore della mafia, della criminalità o del razzismo. (Applausi dai Gruppi FdI e FI-BP).
Questo è di assoluta evidenza. E ha dovuto – ma io gliene faccio merito – barcamenarsi con abilità, copiando un po’ alcuni personaggi che stimo, di sinistra, che hanno avuto l’onore di presiedere questo Consiglio che hanno detto «ma anche». Lei ha detto «anche» 51 volte e «ma anche» 9 o 10 volte, non ricordo bene perché non le ho contate con esattezza, perché ha detto sì alla NATO ma anche alla Russia, sì all’interesse italiano ma anche all’interesse dell’Europa e cerchiamo di renderli compatibili. È questa la sfida sulla quale noi speriamo voi siate vincenti. Ha detto bene lei: dobbiamo cercare di rendere compatibili gli interessi italiani con quelli europei. Ma questo è un annuncio. Perché diventi un fatto si dovrà non essere supini, come lo sono stati i governi precedenti, ai diktat dell’Europa. (Applausi dai Gruppi FdI e FI-BP).
E allora vi terremo in debito conto ed esamineremo ciascuno dei vostri comportamenti. Lei ha detto sì alla flat tax, cioè alla tassa unica, ma subito ha detto che ci saranno più aliquote fisse, che è l’opposto della flat tax. Allora le chiedo di raccogliere la proposta di Fratelli d’Italia: al primo Consiglio dei ministri fissi subito al 15 per cento quanto meno la tassa per l’incremento del reddito, cioè per il nuovo reddito, il reddito incrementale (se volete lo definisco esattamente come abbiamo fatto noi), il reddito nuovo che ogni impresa, ogni artigiano, ogni commerciante produce. Almeno su quello. Non costa niente. E così mettete a tacere la voce di chi dice che la flat tax serve solo ai ricchi e non ai poveri. Quando avremo la possibilità di applicarla, capiranno che servirà soprattutto ai meno abbienti a trovare lavoro, ma intanto facciamo subito quello che si può fare senza costi. (Applausi dai Gruppi FdI e L-SP).
Vi mettiamo alla prova anche su questo. Lei ha detto no alla corruzione. Certo: chi dice sì alla corruzione? Anche in questo caso, lei ha detto una cosa che mi piacerebbe spiegasse meglio, ma magari è colpa mia se non sono informato. Ha detto che daremo la DASPO (il DASPO o la DASPO, non so se sia maschile o femminile e come la VAR che ancora non si è capito se è maschile o femminile) ai corrotti. Non li facciamo andare allo stadio? Non so esattamente cosa significhi. Io credo che i corrotti bisogna metterli in galera, non dargli la DASPO. (Applausi dal Gruppo FdI).
Anche sulla immigrazione l’ho ascoltata con attenzione. Anche in questo caso lei ha cercato abilmente di porsi su una posizione di equilibrio. Manca una cosa, caro Presidente: lei deve dire se è d’accordo sul blocco navale, e glielo chiedo, e se è d’accordo sugli hot spot fuori dall’Italia, da dove partono le carrette della morte perché solo non facendo partire le carrette della morte si evitano i morti che altrimenti aumentano con una politica di falsa accoglienza. (Applausi dai Gruppi FdI e FI-BP).
Signor Presidente, io ho ascoltato la senatrice Bellanova ed ho ascoltato il presidente Grasso fare un elenco di cose. Quando li ascolto vorrei suggerirle di rettificare il suo concetto che non esistano più differenze almeno nell’arco valoriale delle forze politiche.
Li ascolti bene.