NAPOLI. In seguito all’ennesimo furto di cavi elettrici, gli alunni del liceo Renato Caccioppoli di via Nuova del Campo non potranno svolgere le regolari attività scolastiche, poiché il gruppo elettrogeno chiesto per risolvere l’emergenza non arriverà. Poiché il plesso è molto isolato, il generatore rischierebbe di essere rubato. Questo è il dubbio espresso dall’Ufficio tecnico della Città metropolitana di Napoli proprietaria della scuola.
La notizia è stata annunciata ad una riunione con tutti i rappresentanti dei genitori, ma i vertici della scuola sperano ancora in una pragmatica risoluzione. «Anche se – ha dichiarato Anna Milella, vicepreside dell’istituto– l’auspicio è che si possa addivenire a una soluzione definitiva col ripristino tempestivo dei cavi rubati». A ciò sarà la Città metropolitana a dover provvedere: i tempi tecnici dovrebbero andare dai quindici ai trenta giorni.
Negli scorsi giorni, gli studenti di quarta e quinta hanno fatto lezione nel pomeriggio presso la succursale di via De Matha, che nel doppio turno può ospitare solo 15 delle 34 classi dell’altro plesso: al momento, dunque, il biennio e le terze sono in pausa didattica forzata. Solidarietà intanto dal vicino istituto tecnico Ferdinando Galiani, che ha già manifestato disponibilità ad ospitare le restanti classi. A tal riguardo, si attende il via libera formale da parte del consiglio d’istituto.
Per quanto propositiva, però, la soluzione non può essere definitiva. «Fin da adesso – continua la vicepreside – chiediamo che contestualmente al ripristino della rete si disponga un’attività di controllo e di sorveglianza. Altrimenti rischiamo che la scuola, già presa di mira dai ladri per 4 volte dall’inizio dell’anno, si trovi ad affrontare nuovamente emergenze del genere.»
La professoressa Milella sottolinea poi l’importanza dell’istituto in una zona delicata: «In un territorio a rischio rappresentiamo davvero un’oasi felice, un liceo di eccellenza, l’unico in provincia di Napoli scelto per l’attivazione, in collaborazione con l’Ordine dei medici di un progetto sperimentale per avvicinare i ragazzi alla Medicina e ad altre facoltà attinenti.»