Cronaca Napoli, Napoli

Imprenditore accoltellato per difendere il figlio a Napoli: condannato Bruno Abbinante junior

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Bruno Abbinante

Imprenditore accoltellato per difendere il figlio a Napoli: arriva la condanna per Bruno Abbinante junior. A 25 anni, figlio del noto Francesco Abbinante e nipote del boss Raffaele, è uno dei due imputati nel processo per il ferimento di un uomo. L’altro è Giuseppe Caiazzo.

Imprenditore accoltellato per difendere il figlio a Napoli: arriva condanna

Bruno Abbinante, il giovane erede, è stato condannato dalla Procura di Napoli nord per il suo ruolo in un grave episodio di violenza. A 25 anni, figlio del noto Francesco Abbinante e nipote del boss Raffaele, è uno dei due accusati nel caso dell’accoltellamento di un uomo che ha cercato di difendere suo figlio da un’aggressione. L’altro coinvolto, Giuseppe Caiazzo, ha scelto di affrontare il processo.

Accoltellamento e minacce: il contesto del conflitto a Chiaiano

Il conflitto, avvenuto il 4 febbraio 2024 a Chiaiano, ha portato all’accoltellamento di un uomo e alla frattura del naso di suo figlio. L’incidente sarebbe scaturito da una richiesta di chiarimenti riguardo a minacce ricevute la sera precedente dalla moglie dell’imprenditore, legate a una banale questione di viabilità. A fine aprile, Bruno Abbinante e Giuseppe Caiazzo sono stati arrestati in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo quanto ricostruito, il giorno dell’aggressione, l’imprenditore aveva accompagnato il figlio nei pressi di un bar a Marano, dopo aver appreso della presenza di una Ford Puma parcheggiata nella zona, con una targa corrispondente a quella del veicolo da cui erano partite le minacce la sera precedente. La donna aveva denunciato che un giovane, successivamente identificato come Giuseppe Caiazzo, l’aveva minacciata davanti al cancello di casa, bloccando l’ingresso con l’auto e rispondendo alle sue proteste con la frase: «Se non la smetti, ti schiatto le ruote».

Quando padre e figlio si sono avvicinati per chiedere chiarimenti, la situazione è rapidamente degenerata. Caiazzo avrebbe colpito il giovane con un pugno in faccia, per poi inseguirlo e scagliargli contro una bottiglia di vetro. La vittima, assistita da un’amica, è riuscita a scappare, ma a quel punto è intervenuto il padre. Bruno Abbinante, armato di un coltello, si sarebbe scagliato contro di lui. “Mi ha colpito prima al braccio e alla spalla; ho cercato di ripararmi tra le auto in sosta, ma mi ha raggiunto e ferito alla testa”, ha raccontato l’imprenditore agli inquirenti. Giuseppe Caiazzo, pur riconoscendo di essere presente sul luogo dei fatti, ha negato ogni coinvolgimento diretto nel ferimento. Le indagini continuano per fare piena luce sulla vicenda.

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