NAPOLI. “Grazie all’inchiesta dei giornalisti di Fanpage, si delinea un quadro complesso e per larghi tratti inquietante, confermando l’esistenza di modalità e meccanismi illeciti-criminali in vigore in Campania da anni . Confidiamo nell’operato della magistratura: ora si faccia fino in fondo chiarezza”. Legambiente commenta così l’inchiesta del quotidiano online Fanpage sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania.
L’ultimo rapporto Ecomafia
Secondo ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente sono in aumento i reati contestati nella gestione dei rifiuti, dove la Campania si conferma maglia nera a livello nazionale, con sono 936 le infrazioni accertate 1.151 le persone tra denunciate e arrestate e con 463 sequestri. La classifica regionale vede la provincia di Napoli maglia nera, prima a livello nazionale, con 388 infrazioni, 559 persone tra denunciate e arrestate e 303 sequestri.
“La criminalità ambientale- conclude Legambiente– lo abbiamo sempre scritto sin dal primo rapporto Ecomafia, non è comunque unica attrice protagonista dell’aggressione all’ambiente. Il palcoscenico è sempre stato affollato da una vera e propria imprenditoria ecocriminale che si avvale di professionisti e funzionari pubblici corrotti, colletti bianchi, uomini politici e delle istituzioni. La corruzione facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile, aprendo varchi nella pubblica amministrazione e tra gli enti di controllo, trasformando gli interessi collettivi in miserabili interessi privati, dando così la stura al sistematico saccheggio dei beni comuni.