NAPOLI. «Molti mi stanno spingendo a candidarmi alla presidenza della Regione Campania, ma io voglio continuare a fare il sindaco. Ma se De Luca continua così allora mi costringe a sconfiggerlo democraticamente e politicamente come noi sappiamo fare». Ecco quanto dichiarato da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, rispondendo a una domanda nel corso della trasmissione Lente di ingrandimento su Televomero, circa le critiche che nei giorni scorsi gli sono state mosse dal governatore De Luca, e nel corso della direzione regionale del Pd di ieri. Il primo cittadino partenopeo sostiene che, alle sue richieste di incontro, «il presidente De Luca nemmeno risponde».
Le dichiarazioni di De Magistris
«Tra me e De Luca c’è una grande differenza. Io sono uomo delle istituzioni – ha aggiunto De Magistris – e cerco sempre di rispettare le istituzioni e chi le rappresenta indipendentemente dal colore politico, mentre è evidente che De Luca non ha senso delle istituzioni. Vive un delirio di onnipotenza». La fascia tricolore ha poi definito il linguaggio del presidente della Regione «violento, antidemocratico, non dialogante e – ha aggiunto – non è la prima volta che accade». De Magistris nel riferire che non presenterà querela contro il presidente della Regione, ha tuttavia ricordato che «la calunnia è un reato perseguibile d’ufficio». «De Luca – ha concluso – deve decidere se nei prossimi mesi vuole continuare a fare il presidente della Regione cercando il dialogo con le altre istituzioni, e in questo caso io anche domani gli vado a stringere la mano, o se invece vuole perseverare a non dialogare con la città di Napoli verso cui dimostra sprezzo».
Luigi De Magistris, inoltre, ha replicato anche sulle accuse rivolte ai Cinquestelle: «Il presidente De Luca dimostra mancanza di rispetto verso i campani e gli abitanti di Casal di Principe. Credo che dovrebbe chiedere immediatamente scusa».
«Il voto espresso alle politiche è stato un voto d’opinione, libero, contro il sistema, contro gli apparati, contro personaggi come Berlusconi e Renzi di cui evidentemente i meridionali non ne potevano più. Credo – ha aggiunto – che chi ha perso le elezioni e ricopre l’incarico di presidente della Regione, ed ha subito anche una dura sconfitta a Salerno, dovrebbe rispettare il voto campano. Diventa difficile – ha concluso – costruire rapporti istituzionali con chi non ha rispetto per il territorio che governa».