Cronaca Napoli, Napoli

Medici arrestati, l’obiettivo del clan: “Diamo il ristorante a Maggio”

Napoli-Juve Maggio
Napoli-Juve Maggio

NAPOLI. «Qua ci vogliono avvocati, medici e calciatori…». È quanto concordato da Mimmo Mollica, il presunto ragioniere dei Lo Russo, ma anche dai due medici Luigi e Antonio D’Ari, arrestati con l’accusa di reimpiego di capitali sporchi in attività di ristorazione.
Dare un “locale al calciatore”, infatti, avrebbe comportato un affare per i loschi affari. Loro, come riportato da Il Mattino, hanno un modello, i due medici e il loro interfaccia nella mala Napoli, ed è Marco Iorio, «il marpione» che sta facendo un sacco di soldi appresso, che tiene i calciatori», tanto da fantasticare su una possibile partnership con il bomber argentino Maurito Icardi. E si tratta soltanto di alcuni particolari che emergono dalle intercettazioni.

I fratelli D’Ari e il “sogno” Maggio

In alcune di queste conversazioni, Domenico Mollica afferma: «Gigi li sta deviando nel pomeriggio i giocatori del Napoli, sono più contenti di venire il pomeriggio che la sera… sì, Gigi li sta deviando perché si mangia una latrina! Insomma, Gigi ha detto: “io li prendo i calciatori”, tiene Maggio pronto».

Proprio su Cristian Maggio ci sono almeno un paio di riferimenti da parte dei sedicenti imprenditori, che fanno di tutto per averlo nella propria compagine societaria.

Si tratta soltanto di chiacchiere, dal momento che non c’è traccia di un interessamento da parte di Maggio nei confronti di questi soggetti ed è molto probabile che Maggio neppure li conosca i fratelli D’Ari, che bastano da sole a dimostrare l’esistenza dello stesso «protocollo», dello stesso cocktail: i soldi della camorra (secondo i pm), volti presentabili (quelli dei professionisti in carriera, in questo caso due medici), vip del mondo del calcio.

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