Cronaca Napoli, Napoli

È morto Franco Di Mare, è stato giornalista e conduttore televisivo: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello”

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Franco Di Mare
Franco Di Mare

È morto Franco Di Mare, è stato giornalista e conduttore televisivo. A dare la triste notizia è stata la famiglia in questi minuti: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello”. Lo scrittore di origini napoletane aveva dichiarato, alcuni mesi fa, di essere stato colpito da un tumore e che gli sarebbe restato poco da vivere.

Lutto a Napoli, è morto il giornalista Franco Di Mare

Si è spento nella giornata odierna, venerdì 17 maggio, nella sua casa a Roma il giornalista Franco Di Mare. A dare la triste notizia è stata la famiglia in questi minuti: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello”. Lo scrittore di origini napoletane aveva dichiarato, alcuni mesi fa, di essere stato colpito da un tumore e che gli sarebbe restato poco da vivere.

Chi era Di Mare

Franco Di Mare, vero nome Francesco Di Mare, era nato a Napoli il 28 luglio 1955 ed è stato un giornalista, conduttore televisivo, scrittore e dirigente pubblico italiano. Giornalista professionista dal 1983, nel 1980 inizia a lavorare a l’Unità come cronista di giudiziaria, mentre l’anno successivo inizia a collaborare come corrispondente da Napoli anche per l’agenzia di servizi AGA (Agenzia di Giornali Associati) e per Radiocor (Agenzia di Stampa Economica e Finanziaria). Nel 1983 diventa giornalista professionista. Nello stesso anno viene assunto dal quotidiano l’Unità con la qualifica di redattore ordinario. Nel 1985 viene trasferito a Roma presso la redazione centrale de l’Unità in qualità di inviato speciale e poi di capo redattore.

Nel 1991 entra in Rai alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della guerra dei Balcani, oltre a coprire – come inviato – le principali zone dell’Africa e dell’America centrale. Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Nel corso della sua carriera giornalistica si è occupato di politica internazionale coprendo – sempre come inviato – i falliti colpi di Stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) e internazionale (Germania, Russia e Bulgaria).

Ha realizzato inchieste e servizi a seguito di attentati terroristici in Giappone, Russia, Kenya, Egitto, Stati Uniti e Medio Oriente, nonché reportage da aree colpite da calamità naturali come l’Honduras, il Guatemala, il Nicaragua, l’Alabama, l’India, l’Anatolia e la Louisiana. Ha realizzato documentari e dossier geopolitici su Australia, Sudafrica, Stati Uniti, India, ex Iugoslavia, Venezuela, Algeria, Marocco e Brasile. Ha intervistato eminenti personalità del mondo della politica e della cultura come Tony Blair, Shimon Peres, Jacques Chirac, Yasser Arafat, Condoleezza Rice, Thabo Mbeki, Naguib Mahfouz, Amos Oz, Jorge Amado, Eli Vizer. Ha seguito la vicenda del crack della Parmalat come inviato alle Isole Cayman, lo scandalo di Calciopoli e ha realizzato – insieme a Renzo Arbore – il primo speciale sperimentale in joint-venture tra il TG1 e Rai 1 sull’uragano Katrina, da New Orleans.

Nel 2003 diviene conduttore televisivo su Rai 1, dove è al timone di Unomattina Estate, di Uno Mattina week end e poi dal 2004 di Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 conduce Sabato e domenica programma d’informazione e attualità leader di ascolti nella fascia mattutina – in onda su Rai 1 – nel week end dalle 6:30 alle 9:30. Dal 2005 ha condotto le finestre del TG1 all’interno di Uno Mattina sempre su Rai 1 (tre spazi con news e approfondimenti), attività che ricopre anche per la stagione 2010-2011. Ha inoltre condotto numerose serate per Rai1, tra cui: “Premio Lucchetta”, “Mare Latino”, “Premio Internazionale Libertà”, “Premio Alta Qualità”, “Gente d’Italia” da Miami, “Speciale Premio Ischia Internazionale di Giornalismo: talk show con Cesare Romiti” e altri.

La carriera

Ha presentato, su invito dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Repubblica Italiana, numerosi eventi istituzionali al Quirinale alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, tra cui l’iniziativa editoriale volta alla sensibilizzazione dell’educazione civica in occasione del 60º anniversario della Costituzione Italiana. Alla sua attività di giornalista e conduttore affianca un forte impegno sociale e civile che lo ha portato a partecipare come testimonial allo spot televisivo per l’organizzazione umanitaria Smile Train e a realizzare uno spettacolo teatrale, Amira, in cui racconta le sue esperienze di inviato in aree di crisi con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli orrori della guerra.

Nel 2011 riceve il ‘Premio letterario La Tore isola d’Elba’, già assegnato tra gli altri a Camilleri, Vitali e Cazzullo e ne diventa poi membro del Comitato scientifico e d’onore. Dal luglio 2016 conduce in seconda serata ogni venerdì Frontiere, sempre su Rai 1. Il 28 giugno 2017, con l’uscita dei palinsesti Rai per la stagione 2017-2018, viene ufficializzata la sua conduzione al programma Uno Mattina al fianco di Benedetta Rinaldi. Il 20 luglio 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti e inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai 3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.

Pensionato nel 2021, continua a condurre il programma Frontiere su Rai 3 fino al maggio 2023. Il 28 aprile 2024, mentre era ospite a Che tempo che fa, ha rivelato di essere affetto da un mesotelioma inguaribile, oltreché di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all’estero.

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