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Napoli, controlli dell’Asl nei locali del Vomero: chiuso ristorante cinese, nei guai un bar

salerno mangiano ristorante cinese senza pagare conto
Foto di repertorio
Foto di repertorio

Controlli del personale del Dipartimenti di Prevenzione dell’Asl nei locali della zona Vomero a Napoli: un ristorante cinese è stato chiuso, nei guai anche un’altra attività ristorativa e un bar. Durante l’attività ispettiva sono state emesse 42 prescrizioni e 7 verbali, per un totale di 10.500 euro, e sono stati sequestrati circa 30 kg di alimenti per mancanza di tracciabilità.

Napoli, controlli dell’Asl nei locali del Vomero: chiuso ristorante cinese

A partire da giovedì 31 ottobre, il personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl ha avviato un’operazione per garantire la sicurezza alimentare e, di conseguenza, la salute dei consumatori. Gli operatori dell’Asl Napoli 1 Centro hanno controllato il rispetto delle normative in vari ristoranti della zona Vomero, con il supporto della Polizia di Stato, e in piazza Carità e nelle aree circostanti, con l’assistenza dell’Arma dei Carabinieri. Questi controlli di prevenzione sono stati resi possibili grazie all’impegno di 34 membri del personale, tra cui 4 medici veterinari, 14 medici igienisti e 16 tecnici della prevenzione.

Sono stati ispezionati 10 locali, di cui 8 ristoranti e 2 bar con somministrazione. I controlli hanno portato alla sospensione della cucina e di un locale per due distinti esercizi (un ristorante e un bar, entrambi in via Luca Giordano, zona Vomero), oltre alla chiusura totale di un ristorante cinese in via del Chiostro. Durante l’attività ispettiva sono state emesse 42 prescrizioni e 7 verbali, per un totale di 10.500 euro, e sono stati sequestrati circa 30 kg di alimenti per mancanza di tracciabilità.

“Un lavoro straordinario”, commenta il direttore generale Ciro Verdoliva, “che continuerà nei prossimi fine settimana e che ci ha permesso di far rispettare le leggi sulla sicurezza alimentare a tutela dei cittadini, ma anche dei numerosi esercenti che seguono le regole e che sono vittime di una concorrenza sleale”.

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