NAPOLI. Per il “Cannavacciuolo Bistrot Torino”, da poco aperto, ci sono già le prime rogne.
La vicenda
Alcuni prodotti, presentati come freschi, erano invece surgelati. Ecco la replica dello chef: «Ma quale frode? Questo per me significa prendere in giro i clienti – spiega lo chef – né io, né mia moglie, né il nostro staff lo ha fatto, lo fa o lo farà mai. Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo. Storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte».
I controlli
L’Asl e i Nas, negli ultimi tempi, avrebbero effettuato controlli a tappeto presso tutti i locali più in di Torino. Ecco quanto si legge da un comunicato: «Gli ispettori avrebbero rilevato irregolarità perché pesce, pasta, dolci e ortaggi congelati venivano presentati come freschi sul menù». L’accusa si è tramutata in un salato verbale di 1.500 euro per «la mancanza di un corretto sistema di tracciabilità di alcune materie prime usate in cucina» nonché in una doppia denuncia a piede libero nei riguardi di Giuseppe Savoia, direttore della ristorazione del bistrot, e di Cinzia Primatesta, consorte di Cannavacciuolo, responsabile di Ca.Pri, società cui è legata la catena di ristoranti del marito.
Le dichiarazioni di Cannavacciuolo
Cannavacciuolo non ci sta: «Le regole devono esserci ma questa è una applicazione troppo rigida. Prodotti come il pesce devono essere abbattuti per legge – ha spiegato – procedimento che era correttamente indicato, ma soltanto al fondo della carta». Il cuoco ammette il suo errore: «Ma non l’abbiamo certo fatto in malafede – ha concluso – d’ora in avanti un asterisco lo indicherà accanto ad ogni piatto. Fine della storia».