Era affetto da virus respiratorio sinciziale umano il neonato di Castellammare morto a 5 mesi. Un dramma consumatosi nella giornata di ieri, lunedì 8 novembre. Il piccolo era intubato e aspettava il trasferimento presso un altro ospedale quando è stato colto da una crisi respiratoria. I medici hanno provato a rianimare Giuseppe per oltre un’ora, ma non c’è stato niente da fare.
Al Sant’Andrea della Spezia un bimbo di 11 mesi è morto all’ospedale per un arresto cardiocircolatorio dovuto, secondo una prima ipotesi diagnostica, a un’ insufficienza respiratoria acuta sostenuta da un’infezione da virus respiratorio sinciziale. Il decesso è avvenuto alle 4 di ieri. I genitori avevano portato il piccolo all’ospedale perché il figlio presentava da circa 24 ore una tosse persistente con progressivo aggravamento.
Neonato di Castellammare morto: cos’è il virus respiratorio sinciziale umano
Ma cos’è questo virus con cui combatteva il piccolo Giuseppe? E cosa c’entra col Coronavirus? L’infezione da virus respiratorio sinciziale e l’infezione da metapneumovirus umano (Human metapneumovirus, hMPV) causano infezioni dell’apparato respiratorio superiore e talvolta di quello inferiore.
Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è una causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini. Quasi tutti i bambini contraggono l’infezione nei primi 4 anni di vita e molti nel primo anno. L’infezione non rende completamente immuni, pertanto la reinfezione è comune, anche se in genere è meno grave. I focolai avvengono generalmente nei mesi invernali e all’inizio della primavera. Il VRS è la causa più comune di malattia dell’apparato respiratorio inferiore nei piccoli lattanti ed è responsabile di oltre 50.000 ricoveri ogni anno negli Stati Uniti nei bambini d’età inferiore ai 5 anni.
La prima infezione spesso deriva da una malattia dell’apparato respiratorio superiore, accompagnata da congestione e febbre all’apparato respiratorio inferiore, il che causa molto frequentemente bronchiolite e talvolta polmonite con tosse e difficoltà respiratoria. Le infezioni successive interessano generalmente l’apparato respiratorio superiore. I bambini che hanno avuto bronchiolite presentano una maggiore probabilità di ricevere una diagnosi di asma in età successiva.
I bambini con disturbi occulti gravi (ad esempio malattia cardiaca congenita, asma, fibrosi cistica o immunosoppressione), o che sono nati prematuri, e i lattanti sotto i tre mesi hanno un rischio elevato di sviluppare una forma acuta della malattia. Il virus respiratorio sinciziale può colpire anche gli adulti e i bambini più grandi, mentre negli anziani può provocare la polmonite. Il matapneumovirus umano (hMPV) è un virus simile, ma indipendente,. ha la medesima stagionalità del VRS ma è meno contagioso.
I sintomi
Il VRS e l’hMPV causano sintomi analoghi. Rinorrea e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore. Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave e alcuni muoiono.
Negli adulti sani e nei bambini più grandi la malattia è solitamente leggera e può manifestarsi solamente come un comune raffreddore.
Diagnosi
Cura e trattamento
I bambini che presentano difficoltà respiratoria sono invece ricoverati in ospedale. A seconda della condizione, i medici possono trattarli con ossigeno e liquidi per vena. La ribavirina, un farmaco antivirale, è raccomandata soltanto nei bambini che hanno un sistema immunitario gravemente indebolito.
La maggior parte dei bambini non necessita di ricovero. Il trattamento domiciliare è principalmente volto all’alleviamento dei sintomi. Per esempio, i bambini possono ricevere analgesici e liquidi per prevenire la disidratazione. I genitori devono monitorare attentamente il bambino per segni di gravi difficoltà respiratorie o disidratazione.