NAPOLI. La Corte Suprema russa, con una sentenza molto criticata, ha stabilito che la polizia può confiscare smartphone e computer di chi è accusato di crimini di carattere “estremistico o terroristico” – di norma indagati dai servizi di sicurezza, FSB – senza l’avallo di un giudice terzo, di fatto mettendo sullo stesso piano accusati e imputati.
La sentenza della Corte suprema russa
La sentenza – sottolinea il Moscow Times – legittimerebbe in teoria le forze dell’ordine a sequestrare il telefono a chi posta sui social network contenuti giudicati “estremisti”.
Si tratterebbe in questo caso di una forma di pressione aggiuntiva nei confronti di attivisti o semplici cittadini visto che la categoria penale di “estremismo” è molto ampia in Russia.
“Ci sono troppe formulazioni vaghe nelle spiegazioni della Corte Suprema che non escludono la confisca delle proprietà da parte di una persona innocente”, ha detto Yuri Kostanov, membro del Consiglio per i diritti umani presidenziali al quotidiano Kommersant.