Anche il ministero della Salute ha dato il via libera per i sacchetti bio da casa. Dopo l’ok del Consiglio di Stato, un altro tassello è stato aggiunto a una rivendicazione che i consumatori stanno avanzando da mesi.
I contenitori “alternativi”, come riporta SkyTg24, dovranno però avere le stesse caratteristiche di quelli dei supermercati: monouso, nuovi, adatti per alimenti e compostabili.
Sacchetti bio da casa, l’ok del ministero
Sul documento del ministero si legge che “deve ammettersi la possibilità di utilizzare – in luogo delle borse ultraleggere messe a disposizione, a pagamento, nell’esercizio commerciale – contenitori autonomamente reperiti dal consumatore”. Quindi “non pare possibile che gli operatori del settore alimentare possano impedire o vietare tale facoltà di utilizzo”.
Sacchetti bio da casa, come funziona
“Laddove il consumatore non intenda acquistare il sacchetto commercializzato – spiegano dal ministero -, può utilizzare sacchetti autonomamente reperiti solo se idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge”.
Saranno quindi i supermercati stessi a verificare l'”idoneità e la conformità” dei sacchetti portati dai clienti da casa. E gli esercizi commerciali potranno vietare i sacchetti non conformi. Criticità potrebbero arrivare però dal diverso peso dei contenitori “alternativi” a quelli in vendita nei supermercati. Le bilance delle casse, spiega il ministero della Salute, “sono tarate in modo da sottrarre dal peso di frutta e verdura la tara del sacchetto messo a disposizione del cliente (4-6 grammi circa)”. E quindi “l’uso dei ‘contenitori alternativi’ acquistati al di fuori degli esercizi commerciali impedirebbe il calcolo corretto della tara”. Su questo “si reputa opportuno acquisire l’avviso del Ministero dello Sviluppo economico”.