NAPOLI. Presentata nei giorni scorsi presso sala De Sanctis a Palazzo Santa Lucia l’edizione 2018 di “Quartieri di Vita”, in programma dal 4 al 20 dicembre, il festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio, realizzato con il sostegno della Regione Campania dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano.
Dall’lstituto Penitenziario minorile di Nisida alla scuola per non vedenti Paolo Colosimo, da San Giovanni a Teduccio al Rione Sanità, passando per i Quartieri Spagnoli, fino ad arrivare alle province di Caserta Avellino, Benevento e Salerno: anche quest’anno la manifestazione coinvolgerà non solo Napoli ma numerosi centri della regione.
L’iniziativa
Sedici appuntamenti tra teatro, danza, musica e arte che esplorano le frontiere individuali, culturali, razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Il programma offerto dalla terza edizione di Quartieri di vita, riconosciuto per il secondo anno tra i progetti speciali del Mibact, si propone l’obiettivo di sostenere le realtà teatrali operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali deboli.
“La Regione Campania, supportando questo progetto artistico, culturale e sociale promosso dalla Fondazione Campania dei Festival, conferma anche con questa iniziativa i propri obiettivi, con grande attenzione per tutti coloro che con il lavoro, l’esperienza e la dedizione, promuovono la crescita culturale e civile del nostro territorio”, ha affermato il presidente De Luca.
“Al centro – ha detto De Luca – ci sono anche e soprattutto quei quartieri di frontiera, dove giovani e comunità possono ritrovare nella pratica teatrale l’ispirazione e l’opportunità di un percorso di vita”.
Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti ristretti nelle carceri minorili, ragazzi non vedenti rifugiati politici: sono solo alcuni degli organismi pulsanti con cui Quartieri di vita, sezione invernale del Napoli Teatro Festival Italia, ha costruito un dialogo attraverso il rituale liberatorio della cultura di scena Il festival offre alle realtà coinvolte la possibilità di vivere nuovi percorsi di sperimentazione e ricerca sostenendo le compagnie attive in territori a rischio nei costi di progettazione, formazione ed allestimento.
“L’integrazione è la sfida. Difficile nella vita, possibile sulla scena. Grazie alla straordinaria capacità, che ha il teatro, di fare della unicità di ciascuno una risorsa di senso per tutti”, ha dichiarato Alessandro Barbano presidente della Fondazione Campania dei Festival. “Quartieri di vita spazia tra Napoli e la regione, in un meraviglioso viaggio tra l’ingegno di artisti e artisti per caso, uniti in un’avventura che fa più ricca una comunità”.
“L’attivazione di laboratori, attraverso cui strutturare esperimenti di messinscena, tende alla scoperta delle diverse abilità di chi è tagliato fuori per assenza di ascolto. Anche in questo caso, basterebbe una rapida ricognizione intorno alle biografie dei più straordinari artisti del mondo per accorgersi di quanto le loro esistenze fossero a dir poco disorientate rispetto ai modelli di vita proposti dalle maggioranze sociali”, ha affermato il direttore artistico Ruggero Cappuccio. “Quartieri di vita cerca attraverso il teatro di liberare energie interiori insospettabili in chi è stato reso dis-adattato dalla sofferenza, in chi è stato dis-abilitato dalla mancanza di attenzione. In questo senso spesso si può scoprire che l’atteggiamento esclusivo dei poteri forti ignora l’esclusiva bellezza creativa di molte persone. Ma la loro forza testimonia che dietro le sparizioni provvisorie c’è sempre una resurrezione definitiva”, ha concluso Cappuccio.
Il programma
Per visualizzare il programma completo della manifestazione cliccare sul sito ufficiale della Regione Campania.