Un finto agente di viaggio, ha rubato 300 mila euro facendo credere di aver effettuato prenotazioni in finte mete esotiche. Sparito dopo avere incassato i soldi dei clienti, lasciando in mano ai truffati false prenotazioni per mete esotiche. Dopo due anni e mezzo comincia il processo a carico del titolare di un’agenzia di viaggio del vesuviano accusato di essere fuggito dopo avere incassato quasi 300 mila euro dalle vittime del suo raggiro.
Agente di viaggio nei guai per false prenotazioni per mete esotiche
Una coppia pensava di trascorrere il viaggio di nozze alle Maldive. Due amiche volevano passare il Capodanno all’estero per festeggiare, una delle due aveva sconfitto il cancro e il 2019 andava chiuso nel migliore dei modi. Ma il 23 dicembre l’agenzia di viaggi Silvamala chiuse la saracinesca lasciando in mano ai clienti solo carta straccia. Nessun albergo e nessuna compagnia aerea sapeva nulla di quei viaggi. Scomparso il titolare, di cui la madre denunciò anche la sparizione.
Ora sono 22 le richieste di costituzione di parte civile al processo in corso al Tribunale di Torre Annunziata che vede come imputato Renato Scognamiglio, titolare dell’agenzia di viaggio Silvamala di Trecase, piccolo comune del vesuviano. E’ lì poi è tornato l’imprenditore senza avere dato mai nessuna spiegazione sull’accaduto o soldi indietro alle sue vittime.
La denuncia
Le associazioni “Codici” e “Codici Campania, sono tra i soggetti che hanno chiesto di costituirsi parte civile. L’agenzia abbassò improvvisamente la saracinesca proprio durante le festività natalizie a cavallo tra il 2019 e il 2020, nonostante molti clienti avessero prenotato viaggi per il Capodanno, ricevendo ‘voucher’ per partenze e soggiorni con l’indicazione dell’anno errata.
Il processo
Nella prossima udienza, il 6 maggio, il Tribunale dovrà decidere sull’ammissibilità delle 22 richieste di parte civile. ”Il settore viaggi è pieno di offerte ma anche di insidie – afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale di ‘Codici’ – e questa vicenda sembra dimostrarlo in pieno. Storie del genere devono servire da monito per i consumatori. ”Ci siamo attivati per fornire assistenza legale alle vittime – aggiunge Giuseppe Ambrosio, segretario di ‘Codici Campania’ – e siamo pronti a fare la nostra parte per tutelare chi ha pagato una vacanza che non si è mai concretizzata. Preoccupa che tali episodi si ripetano, visto che nel settore nomi e personaggi sono più o meno gli stessi”.