Nuovi aumenti dei prezzi dopo Natale. Tra autunno e inverno sono schizzati all’insù l’elettricità e le patate. Un bel 30%. Una impennata l’ha fatta pure il riscaldamento/gas (+ 14,4%). Pane e pasta sono aumentati del 10%, il latte del 5%. E ancora: i gli ultimi dati disponibili fanno rizzare e i capelli. La plastica ha registrato un + 78,2%, la carta del 23%. Modesto invece il rincaro di vini e spumanti ( + 1,5%). E già gli addetti ai lavori dicono che l’impatto importante deve ancora venire come riportato da BlitzQuotidiano.
Stangata di Natale: aumenti e prezzi del nuovo anno
Gli alberghi sono rincarati del 12%, i ristoranti del 2,9%. In crescita le rette degli asili nido e delle scuole materne, automobili e affitti. Non parliamo poi del prezzo del carburante che continua a salire. C’è addirittura chi ipotizza la benzina a 4 euro.
Il graduale ritorno alla vita normale dopo il lockdown e il mancato accordo sul prezzo dei Paesi dell’Opec sono le prime due cause che hanno determinato gli aumenti. Ma ce n’è una terza non meno interessante delle prime due.