Inchiesta

La ‘ndrangheta calabrese: clan e famiglie piĆ¹ potenti in Calabria

[titolo_paragrafo]La ‘ndrangheta in provincia di Vibo Valentia[/titolo_paragrafo]

Nella provincia di Vibo Valentia si registra la diffusa, nefasta influenza del locale di Limbadi e, nello specifico,


camorra-vibo-valentia


della famiglia MANCUSO, che vanta solide alleanze con le cosche di Reggio Calabria e con quelle della Piana di Gioia Tauro. Sintomatico di questa asfissiante presenza ĆØ il gravissimo episodio, registrato il 9 aprile 2018, quando, a seguito di un attentato realizzato con un ordigno esplosivo posto nellā€™auto sulla quale viaggiavano, veniva assassinato, per questioni di vicinato, Matteo VINCI, mentre il padre Francesco rimaneva gravemente ferito.

Allā€™esito delle indagini, svolte nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œDemetraā€, i Carabinieri hanno eseguito, il successivo mese di giugno, il fermo di 6 esponenti della cosca MANCUSO, presunti responsabili dellā€™attentato. Sempre ad aprile, a Vibo Valentia, nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œBlack Widowsā€, la Polizia di Stato ha eseguito il fermo di 7 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio e porto abusivo di armi, in quanto autori dellā€™agguato avvenuto il 28 luglio 2017, a Sorianello, ai danni di due fratelli. Le indagini hanno permesso di ricondurre il movente di tale agguato alle dinamiche criminali in atto nei comuni di Soriano, Sorianello e Gerocarne ā€œā€¦per la conquista della leadership sul territorio tra due fazioni contrapposte, allā€™interno dello stesso ā€œlocale di ā€˜ndranghetaā€ noto come locale dellā€™Ariolaā€¦ā€.

Di assoluto rilievo, ancora una volta, talune donne di ā€˜ndrangheta (da cui il nome dellā€™operazione) il cui ruolo, dagli atti dā€™indagine, viene restituito in tutta la sua centralitĆ : talvolta come mandanti di efferate azioni criminose, talvolta come complici nellā€™occultamento e nella conservazione delle armi, in ogni caso dimostrano sempre una singolare attitudine decisionistica nelle vicende delittuose: ā€œLā€™attivitĆ  di captazione ha cristallizzato, a tal riguardo, lā€™attivitĆ  di ā€œrafforzamento della volontĆ  criminosaā€ espressa senza soluzione di continuitĆ  dalle donne della famigliaā€¦. tratteggiando, in sequenza, contributi di natura programmatica tradottisi in atti e fatti degni di autonomo rilievo penaleā€.

Tuttavia, va evidenziata la tendenza degli indagati di sesso maschile ad estromettere le donne della famiglia dalle fasi prettamente operative: ā€œā€¦le donne a casa devono stareā€¦ā€. Ulteriore evidenza delle pericolose dinamiche criminali riguardanti il vibonese, risulta lā€™arresto effettuato dai Carabinieri il 20 aprile 2018, a Nicotera Marina, di due fratelli, pregiudicati, affiliati al locale ā€˜ndrangheta. Questi avevano costituito, nella propria abitazione, un vero e proprio arsenale composto di armi, munizioni, giubbotti antiproiettile, passamontagna e 2 serie di targhe civili per veicoli. Gli stessi detenevano, inoltre, marijuana e cocaina, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e per il taglio di sostanza stupefacente, nonchĆ© un quaderno ove era trascritta la dicitura per il ā€œgiuramento di ā€™ndranghetaā€.

Nel capoluogo, permane lā€™operativitĆ  della famiglia LO BIANCO, mentre nellā€™area di Miletoinsistono i PITITTO-PROSTAMO-IANNELLO, le cui dinamiche sono state profondamente analizzate dallā€™operazione ā€œMiletosā€, conclusa nel mese di marzo dai Carabinieri con lā€™esecuzione di unā€™ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in omicidio, porto di armi comuni e da guerra, reati aggravati dal metodo mafioso. Lā€™attivitĆ  investigativa ha permesso di individuare gli autori dellā€™omicidio di MESIANO Giuseppe, avvenuto il 17 luglio 2013 a Mileto, esponente di primo piano dello stesso locale di Mileto, nonchĆ© di identificare mandanti ed esecutori dellā€™omicidio di CORIGLIANO Angelo Antonio, avvenuto il 19 agosto 2013 a Mileto, affiliato al medesimo locale.

Nella zona marina del capoluogo sono attivi i MANTINO-TRIPODI, cui si affiancano le famiglie FIARƈ-RAZIONALE nel territorio di San Gregorio dā€™Ippona. Nel semestre in esame il Comune di San Gregorio dā€™Ippona ĆØ stato sciolto per infiltrazioni mafiose: Dalla lettura della proposta di scioglimento, a firma del Ministro dellā€™Interno, si evince ā€œā€¦la fitta rete di rapporti di parentela e di affinitĆ  che legano diversi membri degli organi elettivi e dellā€™apparato burocratico del comune – alcuni dei quali con pregiudizi penali – a persone controindicate ovvero ad elementi dei sodalizi territorialmente egemoni. Rapporti di natura analoga sono stati riscontrati nei confronti di alcuni professionisti assegnatari di incarichi comunali, tra i quali un soggetto condannato per un omicidio commesso nel 1979 nellā€™ambito della faida allora in atto tra due sodalizi rivaliā€¦ā€.

Gli accertamenti esperiti in sede ispettiva hanno inoltre messo in luce che ā€œuno degli amministratori comunaliā€¦risulta cointestatario di un immobile sito nel territorio comunale, utilizzato come propria abitazione principale da un personaggio di vertice della sopra menzionata ā€˜ndrinaā€¦ā€. Con specifico riferimento agli affidamenti diretti di lavori, servizi e forniture, sono state riscontrate gravi e reiterate irregolaritĆ , quali lā€™omesso espletamento di ricerche di mercato ed il mancato ricorso, sia al mercato elettronico della pubblica amministrazione, sia a procedure comparative in ordine alla convenienza economica dei corrispettivi richiesti dalle imprese affidatarie.

Da tale modus operandi avrebbero tratto vantaggio anche ditte vicine ad ambienti malavitosi. Continuando nella mappatura del vibonese, i BONAVOTA, i PETROLO e i PATANIA sono attivi nei territori di Santā€™Onofrio e Stefanaconi. Nel mese di giugno, la DIA ha dato esecuzione al sequestro di 2 ditte agricole, un immobile, 14 terreni, 6 rapporti finanziari e 5 automezzi, per un valore di circa 300 mila euro, nei confronti di un sodale alla cosca PATANIA, giĆ  arrestato, nel 2013, nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œGringiaā€, che ha fatto luce sulla violenta faida che, tra il settembre del 2011 e il novembre del 2012, che aveva visto contrapposti, nel vibonese, i PATANIA ed i PETROLOBARTOLOTTA di Stefanaconi, sostenuti dai MANCUSO, contro la ā€œSocietĆ  di Piscopioā€.

Quali ulteriori consorterie satelliti dei MANCUSO, nei comuni di Pizzo e Francavilla Angitola si segnala la presenza della famiglia FIUMARA, mentre le famiglie ACCORINTI e LA ROSA risultano attive tra Tropea e Briatico. Nel mese di aprile, nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œRoba di Famigliaā€, proprio tra Briatico, Zambrone, Zungri, Rombiolo e Nerviano (MI), i Carabinieri hanno eseguito unā€™ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti ā€“tra i quali il nipote di un esponente di vertice dei citati ACCORINTI – responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi e munizioni.

Anche il Comune di Briatico ĆØ stato sciolto nel semestre, per la ā€œā€¦permeabilitĆ  dellā€™ente ai condizionamenti esterni della criminalitĆ  organizzataā€¦ā€. In particolare, a seguito delle risultanze dellā€™operazione ā€œCosta Pulitaā€, eseguita nellā€™aprile 2016 dalla DDA di Catanzaro, sono emersi ā€œā€¦indefettibili relazioni e rapporti parentali tra i componenti dellā€™attuale compagine di governo dellā€™ente ed esponenti della criminalitĆ  organizzata nonchĆ© evidenti elementi di continuitĆ  tra lā€™amministrazione in carica e quelle giĆ  sciolte nel 2003 e nel 2012ā€¦ā€. Inoltre, gli accertamenti compiuti dalla Commissione di indagine hanno rivelato un quadro di forte pervasivitĆ  della ā€˜ndrangheta, che riusciva ad ottenere sia commesse per le proprie imprese, sia lā€™assegnazione, in via diretta, di incarichi professionali a soggetti di riferimento, in spregio ai principi di concorrenza e rotazione. Nella struttura burocratica dellā€™ente, inoltre, sono state riscontrate carenze organizzative e gestionali ed ĆØ emerso che taluni dipendenti annoverano rapporti di parentela con soggetti appartenenti alla criminalitĆ  organizzata. Il clan LOIELO, che risulterebbe contrapposto agli EMANUELE, ĆØ operativo nei comuni di Soriano, Sorianello e Gerocarne (area delle Serre). Gli stessi risultano alleati, rispettivamente, dei CICONTE e degli IDƀ.

A Serra San Bruno si conferma lā€™operativitĆ  della famiglia VALLELONGA-Viperari, che orbita anche tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria, sino al territorio di Guardavalle (CZ) in localitĆ  Elce della Vecchia, zona dove opera la famiglia NOVELLA. A Filadelfia risulta attiva la cosca ANELLO-FRUCI, che figura tra le compagini investigate nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œStammer 2-Melinaā€ conclusa nel mese di marzo dalla Guardia di finanza.

Lā€™attivitĆ , sviluppata tra la Calabria, la Sicilia, la Puglia, il Lazio, la Lombardia, la Toscana e lā€™Albania, ha portato allā€™arresto di 25 soggetti, responsabili dellā€™importazione di circa 5 tonnellate di marijuana dallā€™Albania. Lā€™operazione nasce da uno stralcio della giĆ  ricordata operazione ā€œStammerā€, con cui erano state giĆ  colpite, nel gennaio del 2017, diverse ā€˜ndrine del vibonese impegnate nel business della cocaina, documentandone lā€™ingresso in affari con i narcos albanesi, partner di provata efficienza. Le indagini avevano, di fatto, consentito di disarticolare unā€™organizzazione estremamente complessa, basata su un accordo criminoso tra i vertici delle ā€˜ndrine FIARƈ di San Gregorio dā€™Ippona, PITITTO-PROSTAMO-IANNELLO di Mileto, FRANZƈ di Stefanaconi e, appunto, gli ANELLO-FRUCI di Filadelfia, cosche tutte collegate ai MANCUSO di Limbadi.

Nel semestre in esame, anche il Comune di Limbadi ĆØ stato sciolto per mafia. Dalla lettura della proposta di scioglimento del Ministro dellā€™Interno si evincono ā€œā€¦forme di ingerenza da parte della criminalitĆ  organizzata che compromettono la libera determinazione e lā€™imparzialitĆ  dellā€™amministrazione, nonchĆ© il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dellā€™ordine e della sicurezza pubblicaā€¦ā€. Peraltro ā€œā€¦la condizione di assoggettamento e condizionamento ambientale posto in essere dalla criminalitĆ  organizzata ĆØ ben attestata dalla vicenda riguardante la deposizione testimoniale del sindaco in un procedimento pendente nei confronti di alcuni esponenti della criminalitĆ  organizzata nel quale, affinchĆ© il primo cittadino – citato quale testimone – si presentasse a deporre ĆØ stato necessario disporre, da parte del sostituto procuratore della Repubblica, lā€™accompagnamento coatto eseguito dalle forze di poliziaā€¦ā€.

Sono stati, inoltre, riscontrati a carico di numerosi dipendenti – alcuni dei quali riconducibili per rapporti di parentela o frequentazioni ad ambienti criminali – pregiudizi di polizia e penali anche per reati di tipo associativo. Inadeguato, poi, si ĆØ dimostrato il livello di trasparenza e prevenzione della corruzione che avrebbero favorito il condizionamento dellā€™attivitĆ  amministrativa da parte di ambienti criminali.

Dagli accertamenti disposti sulle procedure di competenza dellā€™area tecnica ĆØ emerso il ripetuto ricorso – in carenza dei presupposti richiesti dalla normativa sui contratti pubblici e in violazione della legislazione sulle informazioni antimafia – ad affidamenti diretti, a cottimi fiduciari e a proroghe di servizi, disposti in favore di imprese riconducibili al locale contesto criminale e con liquidazione di consistenti fondi pubblici. In ultimo, a Filandari si registra lā€™operativitĆ  del clan SORIANO, che nel mese di marzo, nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œNemeaā€, ĆØ stato duramente colpito dallā€™Arma dei carabinieri con il fermo di 7 soggetti ā€“ alcuni dei quali al vertice dello stesso clan, nonchĆ© il figlio di un boss dei MANCUSO – responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione, minacce, traffico di sostanze stupefacenti, delitti in materia di armi, condotte tutte aggravate dal metodo mafioso.

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Francesco Piccolo

Giornalista professionista, direttore del network L'Occhio che comprende le redazioni di Salerno, Napoli, Benevento, Caserta ed Avellino. Direttore anche di TuttoCalcioNews e di Occhio alla Sicurezza.

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