Cronaca

‘Ndrangheta: sequestrati beni per 1 milione al boss Piromalli

'Ndrangheta: sequestrati beni per 1 milione al boss Piromalli. Il sequestro nasce dall'operazione 'Provvidenza' del 2017

‘Ndrangheta: sequestrati beni per 1 milione al boss Piromalli. I Carabinieri del R.O.S., coadiuvati da quelli dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria e Milano, hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa un milione di euro, localizzati nelle province di Reggio Calabria e Milano e costituiti da 3 complessi aziendali e varie disponibilità finanziarie, ad Antonio Piromalli, dando esecuzione a un decreto emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – di Reggio Calabria su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Repubblica di Reggio Calabria.

‘Ndrangheta: sequestrati beni al boss Piromalli

Il sequestro nasce dall’operazione ‘Provvidenza’ del 2017, a seguito della quale Piromalli – classe 1972 – ha riportato una condanna in appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione, in quanto ritenuto responsabile di associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata.

Le indagini

Le indagini patrimoniali hanno svelato il controllo esercitato dalla cosca Piromalli di parte della filiera commerciale agricola reggina, condizionata tramite un consorzio colpito dal provvedimento ablativo, attraverso il quale ingenti quantitativi di agrumi venivano inviati verso il mercato ortofrutticolo di Milano per la vendita. Le indagini hanno confermato anche l’operatività della cosca all’interno dello stesso mercato ortofrutticolo di Milano, dove è stata sequestrata un’impresa che gestisce un posteggio di rivendita all’ingrosso di frutta e verdura.

L’impresa era usata da Piromalli per commercializzare una partita di agrumi di scarsa qualità. Nell’hinterland milanese è stata inoltre individuata un’altra impresa di import-export, formalmente di proprietà di una società americana, utilizzata per una frode alimentare a società americane, che avrebbe permesso alla cosca di realizzare un guadagno complessivo compreso tra i 1,5 ed i 2 milioni di euro, vendendo olio di sansa come se fosse extravergine.

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