Depositate presso la Procura di Parma le relazioni del medico legale e dell’antropologa forense richieste dai pm per capire se il primogenito di Chiara Petrolini fosse ancora vivo al momento del parto. La studentessa parmigiana è accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino della villetta dove viveva a Vignale di Traversetolo i suoi due piccoli appena partoriti, a maggio 2023 e ad agosto 2024.
Neonati sepolti a Traversetolo, l’autopsia: “Forse anche il primo nato vivo”
Il primo figlio di Chiara Petrolini, la 21enne accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, i suoi due neonati appena nati, a maggio 2023 e agosto 2024, potrebbe essere sopravvissuto al parto. Questo è quanto emerge dalle relazioni presentate alla Procura di Parma dalla medico legale Valentina Bugelli e dall’antropologa forense Francesca Magli, richieste dagli inquirenti.
L’autopsia
Secondo quanto emerge, nonostante la totale “assenza di strutture molli o tessuto cartilaginei” da analizzare, gli esperti hanno potuto delineare un quadro in cui la causa del decesso del neonato “non sia da ascriversi ad una morte ante partum”. Dunque, il primo dei due piccoli sarebbe stato ucciso in un secondo momento. Una tesi ipotizzata fin dalle prime fasi dal procuratore Alfonso D’Avino, nel filone che vede Chiara Petrolini indagata per duplice omicidio e soppressione di entrambi i cadaveri.
La misurazione delle ossa, compatibili con un neonato di almeno 40 settimane, insieme alla presenza di piccole gemme dentali embrionali e della stria neonatale (visibile nei canini e negli incisivi di un bambino già nato), avrebbe portato i consulenti a formulare l’ipotesi che il bambino fosse già venuto alla luce quando la madre, come dichiarato durante l’interrogatorio del 10 settembre, lo avrebbe sepolto nel giardino dopo “averlo scosso” e aver constatato che “non respirava”.
Non ci sarebbero, invece, dubbi sul fatto che il secondo neonato, partorito lo scorso agosto e sepolto anch’esso nel giardino della casa di Traversetolo, fosse nato vivo, come emerso già nei mesi precedenti. Dal 20 settembre, la donna è agli arresti domiciliari.