Non esiste piĆ¹ il Covid a scuola: eliminato l’organico dedicato e nessun programma per i trasporti
La SocietĆ italiana di medicina ambientale lancia la campagna āAdotta una Scuolaā
Nella scuola italiana non esiste piĆ¹ il Covid, quindi si torna a scuola senza mascherineĀ a meno che non si abbiano sintomi respiratori o raffreddore. Dopo due anni di lezioni senza vedere lāintero volto degli studenti, in queste ore, lāIstituto superiore di sanitĆ ha pubblicato leĀ nuove indicazioni per il prossimo anno scolastico.
Non esiste piĆ¹ il Covid a scuola: le disposizioni
Secondo le nuove indicazioni per il prossimo anno scolastico, solo i soggetti fragili (sia docenti che ragazzi) dovranno portare le Ffp2Ā che, secondo quanto riportato dal documento, dovranno essereĀ fornite dallo Stato. A meno di un mese dal primo collegio docenti che segnaĀ lāavvio ufficialeĀ della ripresa delle attivitĆ scolastiche sono arrivate le linee guida tanto attese dai dirigenti scolastici che nelle prossime settimane dovranno farei i conti con il personale e con le mascherine (finora dal Governo sono state fornite solo quelle chirurgiche) che hanno in dote.
Nessuna regolamentazione sul numero di alunni
Non ci sono, invece, nuove regole cheĀ modificano il numero massimo e minimo di alunniĀ per classi e anche questāanno la āsupplentiteā che piĆ¹ di sei anni faĀ Matteo RenziĀ aveva annunciato di aver cancellato per sempre sarĆ ancora allāordine del giorno. Unica novitĆ positiva: visto che le operazioni della mobilitĆ questāanno sono state anticipate dagli uffici diĀ viale Trastevere, i docenti con contratto annuale dovrebbero arrivareĀ in cattedra giĆ dal primo giorno di scuola o poco piĆ¹ tardi. In settimana, sono arrivate (pubblicate sullaĀ Gazzetta ufficiale) le linee guida per gli impianti diĀ purificazione ed aerazione: nove pagine fitte fitte che solo un preside con una laurea in chimica o fisica potrebbe ben capire. Un panorama che ci viene confermato dalle organizzazioni sindacali confederali, dallāAssociazione nazionale presidi ma tra le righe anche dalĀ ministero dellāIstruzioneĀ dove il numero unoĀ Patrizio Bianchi sta giĆ facendo le valige per tornarsene nella sua Ferrara. Vediamo capitolo per capitolo le questioni sul tavolo.
Il personale, mancano docenti con tutti i requisiti richiesti
Il ministero dellāIstruzione, nei giorni scorsi, ha annunciato lāautorizzazione del Ministero dellāEconomia e Finanze (Mef) per 94mila postiĀ di docenza ma mancano allāappello circa metĆ dei candidati necessari. I concorsi fatti non sono sufficienti cosƬ si prevedonoĀ 150mila cattedreĀ che saranno assegnate a maestri e professori aĀ tempo determinato.Ā āPensavamo che piovesse non che grandinasseā, dice la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci. āSolo il 50% dei posti autorizzati avranno copertura e questo ĆØ a causa diĀ concorsi assurdi: al NordĀ solo il 20% dei candidati li ha superatiĀ e al Sud dove cāĆØ un maggiore equilibrio tra cattedre e aspiranti, non ci sono posti in organico. Avremo di nuovo ā sottolinea lāesponente sindacale ā un abuso e una reiterazione dei contratti a tempo determinatoā.
Non ĆØ previsto l’organico Covid
In piĆ¹ questāannoĀ non ci sarĆ lāorganico Covid: lo confermano sia Giannelli che Barbacci ma anche viale Trastevere. UnĀ bel problemaĀ questāultimo visto che proprio le indicazioni dellāIss parlano di āpersonale aggiuntivoā per laĀ sanificazione straordinaria delle aule.Ā Intanto gli uffici scolastici provinciali stanno pubblicando le graduatorie e da qualche giorno ĆØ possibile inoltrare le domande di supplenza, ma āmolti docenti ā denuncia la Gilda ā non potranno partecipare perchĆ©Ā il sistema informatico li ha immotivatamente espulsi. CiĆ² comporterĆ unĀ surplus di lavoroĀ per gli uffici territoriali che,Ā giĆ oberati e con personale ridotto, saranno costretti a fare i salti mortali per ripristinare le posizioni e consentire a questi docenti di inserire le domande entro il 16 agosto. Inoltre, non cāĆØ uniformitĆ tra i vari Usr perchĆ© le indicazioni ministeriali non sono chiareā.
Personale Ata
Anche per quanto riguarda gliĀ AtaĀ (collaboratori scolastici e personale di segreteria) le stime dei sindacati annunciano una coperturaĀ pari a meno del 40%Ā dei posti effettivamente disponibili e vacanti. āServe piĆ¹ personale, spiega il presidente dellāAnpĀ Antonello Giannelli,Ā in segreteria anche in vista della gestione dei fondi del Pnrr. Mancano poi, assistenti tecnici che sappiano usare le molte dotazioni che oggi abbiamoā. AndrĆ forse meglio, invece, sulĀ fronte dei presidiĀ anche se, in previsione, il nuovo concorso potrebbe non chiudersi in tempo per lāanno scolastico 2023/24 e la graduatoria del 2017 ĆØ quasi esaurita.
Docenti di sostegno
Sui 94mila posti autorizzatiĀ solo 11mila sono quelli che andranno a coprire leĀ cattedre dedicate ai disabili. āTroppo pochiā, secondoĀ Ernesto Ciriaci,Ā presidente del Movimento insegnanti di sostegno specializzati. In questo caso il dito ĆØ puntato contro la mancata e āintelligenteāĀ programmazione dei corsi TfaĀ che permettono di acquisire le carte in regola per insegnare. āNon ci sono ā dice Ciriaci āĀ aspiranti al Nord Italia. In Piemonte, ad esempio, su 1307 posti in organico ci saranno solo 96 assunzioni e dallāaltro canto cāerano solo 400 posti di Tfaā. Le previsioni sono di oltreĀ 80mila insegnantiĀ supplenti i cosiddettiĀ āin derogaāĀ perchĆ© non specializzati. Un danno ancora una volta sulla continuitĆ didattica e sugli alunni che hanno necessitĆ di avere personale altamente qualificato.
Covid a scuola: i protocolli adottati
Dopo settimane di silenzio, nonostante le richieste di confronto delle organizzazioni sindacali, venerdƬ sono arrivate le indicazioni dellāIstituto superiore di sanitĆ Ā ma questāanno non ci sarannoĀ protocolli firmatiĀ con chi rappresenta i lavoratori. Sparito anche il Comitato tecnico scientifico a decidere tutto ĆØ lāIss che punta a āgarantire la continuitĆ in presenza e a prevedere il minimo delle misure di mitigazione sulle attivitĆ scolasticheā. Al di lĆ dellāigiene delle mani, delĀ frequente ricambio dāaria, della sanificazione ordinaria, della famosa āaula CovidāĀ e della formazione del personale, giĆ previsti lo scorso anno, sparisce ilĀ distanziamento di un metro dove ĆØ possibile a meno che la situazione non peggiori.
Per la gestione dei casi ammalati, invece, le regole ora sono le seguenti: chi haĀ sintomi da CovidĀ (tosse e raffreddore acuti; diarrea, perdita del gusto e dellāolfatto e/oĀ febbre oltre iĀ 37,5Ā°Ā non potrĆ andare a scuola e potrĆ ritornarci solo conĀ esito negativo del testĀ al termine dellāisolamento previsto. Se lo scenario dovesse modificarsi con un aumento dei casi, lāIss ha giĆ previsto ulteriori misure tra cui le gite nuovamente sospese, la merenda seduti al banco e la mensa nei locali comuni a turno oltre a tutto quanto detto sopra. Nessun riferimento, per ora, invece per il personale Covid: āI presidi ā spiega il segretario nazionale della Flc Cgil,Ā Francesco SinopoliĀ ā si aspettavano una riconferma ma non cāĆØ stata alcuna disponibilitĆ su questo fronteā. Lo sa bene anche Giannelli: āQuel personale era legato allāemergenza sanitaria ma abbiamo chiesto di rivedere i parametri per lāassegnazione soprattutto del personale Ata e siamo in attesa di un responsoā. Giannelli chiede anche che la campagna vaccinale per i ragazzi siĀ intensifichi e venga ripresaĀ e Barbacci parla diĀ quarta dose di vaccinoĀ obbligatoria per il personale scolastico.
Gli impianti di aerazione e ventilazione
Alla volta del 3 agosto sono state pubblicate le indicazioni tanto attese che sostanzialmente dicono:Ā āLa miglior prevenzione possibile ĆØ aprire le finestreā.Ā In seconda battuta, valutate se mettere gli impianti.Ā Il testo ĆØ chiaro: āLa semplice ventilazione delle aule attraverso lāapertura delle finestre puĆ² migliorare sensibilmente la qualitĆ dellāaria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati allāinterno (es. da materiali,Ā arredi e finiture, attrezzatture didattiche, prodotti per la pulizia, ecc.), sia diĀ virus e batteriĀ rilasciati dagli occupanti. Le fonti esterne di inquinanti in prossimitĆ delle aule (es. parcheggi di mezzi a motore in prossimitĆ delle finestre) sono ulteriori elementi da considerareā.
E qualche riga dopo: āSi raccomanda che lāutilizzo di dispositivi aggiuntivi di sanificazione,Ā purificazione e ventilazioneĀ sia preso in considerazione solo una volta che le misure sopra indicate in modo esemplificativo siano state identificate e intraprese, e ciononostante, sia dimostrato che la qualitĆ dellāaria non sia adeguataā. Ai presidi il compito di richiedere alle autoritĆ competenti (Dipartimenti di prevenzione delleĀ Asl e Arpa) di effettuare attivitĆ preliminari di monitoraggio della qualitĆ dellāaria e di individuare delle soluzioni piĆ¹ efficaci da adottare in conformitĆ linee guida. Ai Comuni e alle Province lāonere di di attivarsi per porre in essere gli interventi necessari.
La campagna “Adotta una scuola”
Intanto, la SocietĆ italiana di medicina ambientaleĀ ha deciso di mobilitarsi lanciando laĀ campagna āAdotta una Scuolaā, diretta ad aziende e privati cittadini che vogliano fornire gratuitamente agli istituti pubblici tecnologie perĀ migliorare la qualitĆ dellāaria indoor ā e mettendo a disposizione degli istituti scolastici tutte le competenze degli esperti del proprio comitato scientifico: medici, epidemiologi, biologi, chimici, fisici, ingegneri, matematici, tecnologi.
Nessun provvedimento e nessuna raccomandazione per i trasporti
āZero. Nulla di nullaā, dice Barbacci al Fatto Quotidiano e confermano Giannelli e Sinopoli. Non sembrano esserci novitĆ . Anzi il ministero dei Trasporti, interpellato da IlFattoQuotidiano.it,Ā una cosa la annuncia: āIl Parlamento deve approvare, grazie ad un emendamento della senatrice del Movimento 5StelleĀ Gabriella Di Girolamo, una norma riguardo la mobilitĆ scolasticaā.
Di che si tratta? Il āsolitoāĀ mobility manager. Stiamo parlando di una figura che ĆØ stata introdotta dallaĀ legge 221 del 28 dicembre 2015, entrata in vigore a inizio 2016. In questo quadro legislativo al ministro dellāIstruzione, lo corso anno, era stato richiesto di adottareĀ specifiche linee guidaĀ per favorire lāistituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nellāambito della loro autonomia amministrativa ed organizzativa, della figura del mobility manager scolastico. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei TrasportiĀ Enrico Giovannini, a settembre dello scorso anno aveva ribaditoĀ lāimportanza di questa nominaĀ scelta su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, da individuare tra il personale docente.
Alla prova dei fattiĀ nessun preside, non essendoci finanziamenti ad hoc per questa nuova mansione, lāaveva nominato ma a quanto pare il governo non aveva emanato alcun regolamento. Ora con lāemendamento della Di Girolamo (giĆ approvato al Senato) ci saranno delle linee guida che dovranno essere adottate da viale Trastevere ma anche stavoltaĀ niente soldi: āPurtroppo ā spiega Di Girolamo aĀ IlFattoQuotidiano.it,Ā non si prevedono stanziamenti maĀ ĆØ un primo passo. La proposta emendativa ĆØ volta ad aggiornare le disposizioni riguardanti il mobility managerā.