Cronaca

Nigeria, studentessa lapidata e bruciata per blasfemia: proteste per l’arresto di due studenti accusati dell’omicidio

Il 12 maggio decine di ragazzi hanno ucciso Deborah Samuel per un commento ritenuto offensivo nei confronti di Maometto

Una studentessa nigeriana il 12 maggio è stata lapidata e poi bruciata per aver postato su Whatsapp un commento ritenuto offensivo nei riguardi del profeta Maometto. Centinaia di persone hanno manifestato sabato a Sokoto, nella Nigeria nord-occidentale, per protestare contro l’arresto di due studenti in seguito all’omicidio di Deborah Samuel, studentessa cristiana accusata di blasfemia.

Ragazza nigeriana lapidata e

Il portavoce della polizia di Sokoto, Sanusi Abubakar, ha detto che gli studenti dell’istituto, infuriati, hanno prelevato con la forza la giovanedalla stanza dove era stata portata in salvo dai funzionari dell’istruzione“, uccidendola, e che sono sono stati arrestati due sospetti. Un video condiviso sui social mostra la studentessa morta e riversa a faccia in giù tra decine di sassi lanciati dai suoi aguzzini.

Nel filmato si vedono anche molte persone che frustano la vittima gridando insulti, prima di ammucchiare pneumatici usati sul corpo della studentessa e appiccarvi il fuoco al grido di “Allah Akbar“. La polizia ha dichiarato che tutti i sospetti identificati in questo video saranno arrestati, mentre il governo locale ha disposto l’immediata chiusura della scuola per accertare “le cause antiche e immediate” di questa vicenda.

Le manifestazioni per il rilascio dei due studenti accusati di omicidio

In risposta, i giovani musulmani sono scesi in strada a Sokoto sabato mattina per chiedere il rilascio dei due detenuti, secondo quanto riferito dai residenti. Alcuni dei manifestanti si sono recati al palazzo di Muhammad Saad Abubakar, sultano di Sokoto e massima figura islamica della Nigeria, che ha condannato l’uccisione e ha chiesto che i colpevoli siano assicurati alla giustizia. “La rivolta è stata guidata da una folla di giovani e donne che chiedevano il rilascio delle due persone arrestate per l’omicidio della studentessa cristiana“, ha raccontato all’agenzia di stampa francese Afp un residente di Sokoto.  “La folla ha chiesto anche che la polizia ponesse fine alla caccia di coloro che erano stati identificati nel video“, ha aggiunto.

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