Cronaca

Nuova variante scoperta a Napoli: può resistere al vaccino

Una nuova variante del coronavirus è stata scoperta a Napoli: la mutazione trovata in altri Paesi tra Europa, Africa e Stati Uniti ed è molto preoccupante. Sembra una evoluzione della mutazione inglese e ha aspetti simili alle varianti brasiliana e sudafricana che la rendono più resistente agli anticorpi dei vaccini. In Inghilterra è scattato l'allarme degli scienziati.

C’è la nuova variante della variante inglese. È stata scoperta a Napoli, nei laboratori della Federico II e del Pascale. A essere contagiato è stato un professionista di ritorno dall’Africa. I risultati del squenziamento hanno confermato i sospetti. Si tratta della variante che in Inghilterra si sono limitati a definire “preoccupante”.

Perché è preoccupante? Per un motivo semplice e inquietante: sembra sia contagiosa come la variante inglese (ha caratteristiche simili), che si appresta a diventare dominante in Italia, ma ha in più delle mutazioni ulteriori rispetto al ceppo originario che la rendono simile alle varianti brasiliana e sudafricana. Due varianti che sono più resistenti al vaccino. Questa nuova variante del coronavirus è stata fino a oggi trovata in un centinaio di casi, in Europa, Africa e Stati Uniti.

La nuova variante del Covid scoperta a Napoli preoccupa

«La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano – spiega il ricercatore dell’istituto dei tumori del Pascale – ci ha subito insospettiti perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione. Dopo un confronto con il gruppo del Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto Superiore di Sanità abbiamo avuto la conferma che si tratta di una nuova variante, descritta finora in un centinaio di casi in alcuni paesi europei ed africani ma anche negli Stati Uniti. Abbiamo immediatamente depositato la sequenza nel database internazionale Gisaid avvertendo le autorità sanitarie».

Aiuta il virus a entrare nelle cellule

La nuova variante si chiama B.1.525, non ci sono ancora dati certi (ancora pochi i casi trovati), né i dettagli sul suo potere di infezione. I primi Paesi dove è stata trovata sono la Gran Bretagna e la Nigeria. Contiene una serie di mutazioni che preoccupano gli scienziati, inclusa la mutazione E484K della proteina spike, una proteina che si trova all’esterno del coronavirus e che gioca un ruolo di primaria importanza nell’aiutare il virus a entrare nelle cellule.

La mutazione E484K è presente nelle varianti del coronavirus che si sono diffuse in Sudafrica e in Brasile e gli scienziati ritengono aiuti il virus a sfuggire agli anticorpi neutralizzanti dei vaccini.

La scoperta a Napoli è avvenuta per caso. Il laboratorio di virologia della Fedrerico II ha sottoposto a sequenziamento il tampone sulla base di parametri clinici e virologici, ma non si aspettavano di trovarsi di fronte questa nuova variante del coronavirus.

De Luca: fare presto con i vaccini

Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, «si tratta di una scoperta di straordinario valore scientifico, un risultato tempestivo e utilissimo, che conferma l’importanza di aver finanziato questi studi e la necessità dell’adozione di misure straordinarie nazionali da parte del Governo per non vanificare il programma di vaccinazioni che è pienamente in corso e questa scoperta rende ancora di più indispensabili le forniture dei vaccini necessari per fronteggiare l’epidemia».

Può attenuare l’immunità dei vaccini

Ma al di là del valore scientifico e della tempestività, restano le parole del professor Simon Clarke, professore associato di microbiologia cellulare dell’Università di Reading, il primo ad aver scoperto la nuova variante.

«Non sappiamo ancora quanto questa nuova variante si diffonderà – ha dichiarato al Guardian -, ma se avrà successo si può presumere che l’immunità di qualsiasi vaccino sarà attenuata».

Clarke ha anche aggiunto che con questa nuova variante dovrebbero aumentare i sequenziamenti.

La nuova variante più resistente ai vaccini non sorprende comunque gli scienziati. Il professor Jonathan Stoye, del Francis Crick Insistitue, ritiene «che nel momento in cui si esercitano pressioni selettive, il coronavirus, inizia a selezionare in particolare le cose che gli danno la capacità di sfuggire alla risposta immunitaria, e questo è ciò che stiamo vedendo con questa nuova variante».

Al momento, comunque, non ci sono prove che la nuova variante causi malattie più gravi o una maggiore trasmissibilità.

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