Cronaca

Covid, tra pochi minuti il nuovo dpcm: Mario Draghi lo firma, ma niente conferenza stampa

Nuovo dpcm, quando e dove verrà trasmessa la conferenza di Draghi: il premier non parlerà al popolo in televisione

Quando e dove verrà trasmessa la conferenza stampa di Mario Draghi sul nuovo dpcm? A breve è attesa la firma sul nuovo decreto che conterrà misure per fermare il Covid. A differenza di quanto accadeva col premier Giuseppe Conte, il nuovo Presidente del Consiglio non presenterà il dpcm con una conferenza stampa.

Nuovo dpcm, quando e dove verrà trasmessa la conferenza stampa di Mario Draghi

Ad illustrare il provvedimento che regolerà la vita degli italiani dal 6 marzo al 6 aprile, con importanti novità soprattutto sulla scuola per combattere l’aumento dei contagi e le varianti, saranno i ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza, insieme al presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e al presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

Il nuovo dpcm di Draghi punto per punto: cosa cambia dal 6 marzo al 6 aprile

, Draghi sembra voler seguire anche la linea del precedente esecutivo: se il provvedimento inviato dal governo alle Regioni non sarà modificato, gli unici allentamenti riguarderanno cinema e teatri, che potranno riaprire dal prossimo 27 marzo.

Per il resto vengono confermate le misure già in vigore, ad eccezione della stretta per barbieri e parrucchieri: in zona rossa dovranno restare chiusi. Sarà quindi la seconda Pasqua consecutiva con le restrizioni anti Covid: le misure, infatti, “sono efficaci fino al 6 aprile 2021”, il giorno dopo Pasquetta.

Cinema e teatri aperti dal 27 marzo

La bozza prevede che dal 27 marzo gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi

Le attività, specifica la bozza, potranno svolgersi a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal ministero dei Beni e delle attività culturali e validati dal Comitatotecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala

Fiere, congressi e discoteche restano chiusi

Restano sospesi gli eventi – si legge nella bozza inviata alle Regioni – che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso“.

Ancora chiuse piscine e palestre

“Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento”, si legge nella bozza.

Barbieri e parrucchieri chiusi in zona rossa

Nel documento si legge: “Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24”, dove – a differenza del precedente provvedimento – non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.

Scuola

La cabina di regia riunita a Palazzo Chigi ha accolto il (contestato) parametro proposto dal Comitato tecnico scientifico. Le regioni in zona gialla e arancione che hanno oltre 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti per almeno 7 giorni di fila devono chiudere le scuole e mandare a casa gli studenti.

Il nuovo dpcm prevedrà la didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado anche nelle regioni rosse. Il provvedimento può scattare anche solo per province o comuni, non necessariamente per una intera regione.

Bar e ristoranti ancora chiusi la sera

Per quanto riguarda la ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), la riapertura serale può attendere. Nelle zone gialle bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono lavorare dalle 5 alle 18. Si può stare al tavolo in 4 persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi.

Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Fino alle 22 (per i soli locali con cucina) è consentito l’asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle adiacenze. I ristoranti degli hotel sono aperti per i clienti che vi alloggiano.


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Il sito del Ministero della Salute

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