Cronaca

Dalla multa al carcere: ecco cosa rischia chi non chiude l’attività violando il dpcm

Nuovo dpcm, cosa si rischia a restare aperti oltre le 18. La sanzione minima è una multa ma si rischia anche il carcere

Cosa si rischia restare aperti oltre le 18 dopo il nuovo dpcm? In tutta Italia infatti si registrano manifestazioni di dissenso contro la chiusura anticipata di bar ristoranti che possono vendere solo con la formula dell’asporto dopo le 18.

Cosa si rischia restare aperti oltre le 18 dopo il nuovo dpcm

Un atto di disobbedienza civile che riguarda non solo alcune attività di ristorazione, ma anche strutture sportive come palestre piscine, del tutto chiuse dall’ultimo dpcm. Ha destato scalpore il caso di Pesaro dove diversi ristoratori hanno lasciato i locali aperti nonostante il divieto e l’obbligo di chiusura dopo le 18.

Come riportato da Fanpage, per chi non rispetta l’orario di chiusura alle 18 c’è una multa ma non solo. Le disposizioni prevedono una sanzione che va da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro. La multa viene inflitta nella misura ridotta di 280 euro se viene pagata entro 5 giorni. Alla sanzione si aggiunge anche l’obbligo di chiusura per i locali: l’esercizio o l’attività può essere chiuso da 5 a 30 giorni, con una sanzione che viene irrogata dal prefetto. Inoltre in caso di recidiva la sanzione viene raddoppiata, mentre l’obbligo di chiusura viene applicato nella sua misura massima, ovvero per 30 giorni.

Gli aspetti penali

Stando al codice penale, chi va contro un provvedimento emanato per la pubblica sicurezza rischia l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Inoltre c’è il rischio di commettere il reato di inosservanza delle norme per impedire la diffusione di una malattia infettiva. In questo caso si rischia l’arresto da 3 a 18 mesi, con un’ammenda che può andare da 500 a 5mila euro.


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