Cronaca

ll nuovo Dpcm regola le festività di Natale: ecco quali sono i possibili scenari

Vacanze di Natale fortemente condizionate dal Covid: il nuovo Dpcm del 3 dicembre detta i possibili scenari

È pronta la bozza del nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore il 4 dicembre. Il governo l’ha inviata alle Regioni e nelle prossime ore il premier Giuseppe Conte firmerà il decreto che sarà in vigore durante le festività di Natale. Ecco i possibili scenari.

I possibili scenari per le festività di Natale: il nuovo Dpcm

Il nuovo Dpcm regola il periodo delle festività di Natale. Dal 21 dicembre al 6 gennaio verranno chiusi i confini delle Regioni. Il lungo confronto in Consiglio dei ministri, nel corso della notte, ha portato a rilevanti novità, in proiezione delle feste natalizie.

Il Governo non molla la presa, ma le Regioni ed i loro presidenti sono in piede di guerra, a causa del divieto di spostamento, tra diversi Comuni, all’interno della stessa provincia.

Come sarà il cenone di Natale e di Capodanno quest’anno?

Per tutte le Regioni, a prescindere dalla differenza di colore, dovrà permanere il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino. In merito ai giorni festivi, la bozza del nuovo Dpcm prevede addirittura un “coprifuoco rafforzato”.

Difficile immaginare un Natale come gli altri. Non ci sono i presupposti e le condizioni necessarie per il classico cenone della vigilia. Sarà possibile trascorrere il Natale, insieme agli altri componenti della famiglia, soltanto all’interno del proprio Comune di residenza.

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Non sarà possibile nessun tipo di ricongiungimento familiare, in base al grado di parentela (ovvero ai parenti di primo grado). Quindi, dovrebbero essere vietati anche i ricongiungimenti tra fidanzati e generici “congiunti”. Si potrà muovere soltanto chi dovrà accudire, prestare cure ad un genitore solo ed anziano.

Saranno consentiti gli spostamenti durante le festività natalizie?

Il lungo confronto in Consiglio dei ministri, nel corso della notte, ha portato a rilevanti novità, in proiezione delle feste natalizie.

Non saranno consentiti spostamenti tra i diversi Comuni nel giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Anzi, in vista delle festività, sarà previsto un “coprifuoco rafforzato”.

Il Governo non molla la presa, ma le Regioni ed i loro presidenti sono in piede di guerra, a causa del divieto di spostamento, tra diversi Comuni, all’interno della stessa provincia.

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Non sarà possibile, dunque, alcun tipo di spostamento durante i principali giorni festivi. In aggiunta, si prospetta anche una chiusura dei confini regionali ed il divieto di raggiungere le seconde case. Il decreto è stato già firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Non sarà possibile raggiungere le seconde case se si trova in una regione diversa (sì invece se invece se nello stesso comune, all’interno della stessa regione gialla)

Dopo gli errori estivi, il governo corre ai ripari. Si configura così una linea dura, rigorosa, per evitare un’eventuale terza ondata.

Coprifuoco a Natale, Santo Stefano e Capodanno

Per permettere un cenone e dei festeggiamenti di Natale si era ipotizzato inizialmente uno spostamento dell’orario del coprifuoco: invece che alle 22 per la notte della vigilia e quella di Capodanno sarebbe scattato dopo la mezzanotte, forse all’1.

Dopo l’ultimo vertice Governo-Regioni, si è deciso di lasciare invariato l’orario del coprifuoco alle 22. Ciò vorrà dire anticipare l’orario della messa della Vigilia tra le 18 e le 20. Il coprifuoco, quindi, scatterà alle 22 e durerà fino alle 6 anche nel periodo di Natale, Capodanno e delle altre festività.

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«Seguire la messa – afferma il ministro Boccia alle Regioni – e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre».

Sono possibili le vacanze durante il periodo natalizio?

Il nuovo Dpcm in riferimento alle vacanze durante il periodo natalizio prevede forti restrizioni per evitare una nuova ondata alla fine delle festività natalizie.

Viene confermato il divieto di apertura degli impianti sciistici e delle piste da sci. Per ora si ipotizza un duro no agli spostamenti verso le località sciistiche per motivi di vacanza. Tanto che l’Italia sta lavorando in tandem a livello europeo per bloccare sul nascere le tradizionali vacanze sulle neve in occasione delle feste.

vacanze sulla neve

Restano aperti invece gli alberghi nelle località montane dove sarà possibile fare il cenone in camera, ma con tutti gli obblighi e i divieti valevoli sul territorio nazionale. La bozza prevede peraltro che si potrà tornare a sciare dal 7 gennaio.

Chi torna dall’estero?

Chi tornerà dall’estero dopo il 20 dicembre dovrà osservare un periodo di quarantena per dieci giorni da qualunque Paese provenga.

Sarà possibile tornare a scuola con le lezioni in presenza?

Nel nuovo Dpcm si torna a parlare di scuola e della possibilità di un ritorno alle lezioni in presenza.

Dalla bozza i licei e gli istituti tecnici, costretti alla didattica a distanza dall’ultimo Dpcm, dovrebbero tornare a scuola a gennaio, con lezioni in presenza al 50%. Così ha deciso il Consiglio dei ministri, dopo una lunga discussione sul nuovo Dpcm e sul decreto per le misure relative al Natale, con i 5 Stelle decisi a tornare in classe subito, prima delle festività natalizie.

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Licei ed istituti tecnici in presenza?
Da quanto si apprende dall’Adnkronos, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina avrebbe assicurato ai colleghi la ripartenza in piena sicurezza: “Le scuole sono in grado di riaprire sin da subito, siamo in grado di farlo”, avrebbe garantito.

Nella discussione sulla riaperture delle scuole in Consiglio dei ministri si sarebbe dunque convenuto che si va avanti con le regole delle fasce esistenti e con il fatto che a breve molte regioni torneranno gialle, il che comporterà il ritorno in classe per i ragazzi delle medie. Poi a gennaio sarà la volta delle scuole superiori.

Negozi e ristorazione

Inizialmente si pensava all’ipotesi di apertura dei centri commerciali e dei negozi, fino a tarda ora, per consentire l’afflusso scaglionato dei clienti. Invece, la bozza sembra prevedere l’opposto, ovvero la chiusura dei centri commerciali e l’apertura dei negozi fino alle ore 21.

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