Cronaca

Nuovo Dpcm, che sport posso fare? Il Governo risponde agli atleti

Con l'ultimo Dpcm Conte ha varato una serie di restrizioni per evitare la diffusione del contagio da Covid, alimentando i dubbi degli atleti

Con l’ultimo Dpcm, il Governo guidato da Giuseppe Conte ha varato una serie di restrizioni per evitare la diffusione del contagio da Covid, alimentando, insieme agli altri, i dubbi degli atleti, che hanno cominciato a chiedersi con sempre maggiore frequenza cosa sia consentito e cosa vietato. In tal senso, è stato l’esecutivo stesso, ipotizzando una serie di domande frequenti a tentare di far chiarezza.

Nuovo Dpcm, che sport posso fare? No alla danza sì al tennis

Per quanto concerne il mondo della danza: con la chiusura di palestre e centri culturali o ricreativi, l’attività è infatti sospesa. Proibiti anche gli sport di contatto e di squadra che non abbiano caratura almeno nazionale. L’unica eccezione sono gli allenamenti individuali nei centri sportivi che resteranno aperti.

In questi casi, infatti, sarà possibile effettuare sedute ed esercizi, purché a distanza e senza creare assembramento. Il discorso vale anche per l’attività di base, comprese le scuole calcio e quelle di pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio. Gli allenamenti individuali, infatti, sono sempre consentiti in centri sportivi e circoli, purché all’aperto. A queste condizioni possono aver luogo pure sedute di yoga e pilates.

Esclusi dalle attività di contatto, tennis e padel proseguiranno soltanto nei luoghi all’aperto e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Discorso opposto per gli impianti sciistici, aperti solo per allenamenti e manifestazioni di rilievo almeno nazionale. L’unica speranza di un’inversione di tendenza potrebbe essere rappresentata dall’approvazione di specifiche linee guida da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome, previo parere favorevole del Cts.

Cosa si può fare

Non sono comprese tra quelle precluse, quindi potranno proseguire, le competizioni dilettantistiche come le attività federali, purché riguardino tornei di livello nazionale e si svolgano a porte chiuse. Strettamente collegata è la questione inerente a palestre e piscine.

Nonostante le chiusure, atleti professionisti e non , inclusi gli affiliati al comitato paralimpico, partecipanti a competizioni nazionali potranno allenarsi, purchè a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle federazioni di appartenenza. Sospese le sessioni di training individuale, tranne se a scopo terapeutico (fisioterapia e riabilitazione) o comprese nei livelli essenziali di assistenza.

Perplessità anche intorno all’utilizzo delle palestre in orario scolastico, che dovrebbe essere regolamentata dal ministero dell’Istruzione e quindi attualmente possibile. Ogni altro uso resta escluso. Equiparate a locali chiusi, quindi off limits, pure tensostrutture o con coperture pressostatiche.

Fonte: Il Mattino


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