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Il Re Leone torna al cinema: arriva il film sulle origini di Mufasa

Arriva un nuovo film sul Re Leone. Dopo il grande successo del live action diretto da Jon Favreau, dalla Disney è arrivato il via libera alla produzione di un altro film che sarà incentrato sulle origini di Mufasa. Non si può parlare dunque di un seguito vero e proprio, bensì di un prequel che spiega come si arriva alla storia amata da milioni di bambini e non solo.

Il nuovo film sul Re Leone: le origini di Mufasa

Nelle vaste “Terre del Branco”, in Africa, governate dai leoni, tutti gli animali si radunano presso l’imponente Rupe dei Re per celebrare la nascita del futuro re Simba, figlio del sovrano Mufasa e di sua moglie Sarabi, che viene presentato dal vecchio e saggio mandrillo Rafiki. Il fratello minore di Mufasa, Scar, che non si presenta volutamente alla cerimonia, facendo infuriare Mufasa, è geloso del cucciolo, che lo scalza di diritto dalla linea di successione al regno a cui lui aspirava. Mesi dopo, Simba è cresciuto, diventando un curioso ed energico leoncino, sempre in cerca di nuove avventure. Mufasa lo porta a visitare il regno, spiegandogli l’andamento del Cerchio della Vita, facendogli capire quali siano le responsabilità di un re e spiegandogli che i leoni e gli animali del regno non devono spingersi nei luoghi non illuminati dal sole.

Un giorno Simba si reca dallo zio Scar, che lo istiga a visitare un cimitero di elefanti, luogo proibito e pericoloso. Il leoncino porta con sé Nala, la sua migliore amica, e, dopo aver distratto Zazu, il bucero maggiordomo di corte che li accompagna, i due cuccioli si avviano al cimitero. Giunti sul posto, vengono attaccati dalle tre iene maculate Shenzi, Banzai e Ed: la zona infatti, oltre i confini delle Terre del Branco, è il loro territorio. I cuccioli, dopo un inseguimento da parte delle iene, vengono salvati da Mufasa, avvisato in tempo da Zazu, che attacca e mette in fuga le iene. Mufasa, deluso dal comportamento del figlio, lo rimprovera per aver messo in pericolo sé stesso e Nala, e gli spiega di nuovo che un re non può fare tutto ciò che vuole ma deve agire con criterio. Una volta fatta la pace, gli assicura che, anche quando non ci sarà più, veglierà sempre su di lui, assieme ai “grandi re del passato”, che vegliano su di loro dal cielo. Nel frattempo Scar, raggiunte le iene, sapendo che a loro interessa solo avere animali da predare, promette loro che quando lui diventerà re potranno entrare nelle Terre del Branco. Così complotta insieme a loro per uccidere fratello e nipote, in modo da usurpare il trono, e riunisce le iene in un esercito.

Il giorno dopo, Scar attua il suo piano: conduce Simba all’interno di una gola, mentre le iene inducono una gigantesca mandria di gnu a correre nella gola dove c’è Simba. Mufasa, avvertito poi dallo stesso Scar, accorre per salvare il figlio, riuscendo a metterlo in salvo. Durante la risalita, giunto sul ciglio della gola, Mufasa chiede aiuto a Scar, che si rifiuta e provoca la morte del fratello rigettandolo brutalmente tra la mandria di gnu impazzita. Simba, che assiste disperatamente alla scena, è tuttavia ignaro che l’assassino di suo padre è proprio lo zio: pensa infatti che Mufasa abbia semplicemente perso la presa dalle rocce a cui era aggrappato.

Il cucciolo, raggiunto il corpo senza vita del padre, viene avvicinato dallo zio, che gli addossa la colpa sulla morte del re e gli intima di fuggire lontano, in quanto lo odierebbero tutti. Mentre Simba corre via, Scar ordina alle iene di inseguirlo ed ucciderlo; il cucciolo riesce però a sfuggire alle iene, oltrepassando una selva di rovi, e scappa in esilio verso il deserto. Ormai eliminati sia il fratello che il nipote, Scar si autoproclama re delle Terre del Branco e come prima cosa permette al suo esercito di iene di vivere insieme agli altri animali, con conseguenze disastrose per le Terre del Branco e rompendo il Cerchio della Vita.

Nel frattempo Simba, dopo un lungo cammino nel deserto, sviene. Stanco e disidratato, viene però salvato da Timon e Pumbaa, rispettivamente un suricato e un facocero, che lo prendono con loro e se ne prendono cura, portandolo in una giungla. Il leoncino cresce insieme ai suoi due nuovi amici che gli insegnano l’Hakuna matata (senza pensieri), per dimenticare così tutte le preoccupazioni.

Anni dopo, Simba è diventato un giovane leone adulto simile a suo padre. Un giorno, Timon e Pumbaa vengono attaccati da una leonessa affamata: Simba interviene per salvarli e, dopo una breve lotta, scopre che la leonessa è Nala. I due leoni, stupiti di ritrovarsi dopo tanto tempo, si innamorano poco dopo, anche se nessuno dei due ha il coraggio di dichiararsi. Nala chiede a Simba di tornare a casa e riprendersi il suo posto come legittimo sovrano, ma il giovane leone si rifiuta perché ha troppo timore di affrontare il suo passato. Nel frattempo Rafiki, che ha avuto delle visioni riguardanti il fatto che Simba fosse ancora vivo, lo raggiunge nella giungla e lo convince ad affrontare il passato mostrandogli il modo per ritrovare lo spirito dell’amato genitore. Simba, incoraggiato dai consigli dello spirito di Mufasa (che gli dice di ricordarsi chi veramente è), parte alla volta del regno, raggiunto da Nala, Timon e Pumbaa.

Il finale del Re Leone

Giunto alle Terre del Branco, diventate ormai un deserto desolato a causa del pessimo governo di Scar, Simba e Nala giungono sulla Rupe dei Re: qui Scar ha appena aggredito Sarabi, che gli aveva rinfacciato di non valere neanche la metà di Mufasa. Simba intima allo zio di cedere il trono o combattere, ma Scar, forte anche della moltitudine di iene dalla sua parte, costringe Simba a rivelare la sua presunta colpevolezza nella morte di Mufasa. Le leonesse sono sconvolte e Scar, incalzando Simba sull’orlo della Rupe, gli fa perdere l’equilibrio, mentre un fulmine fa scoppiare un incendio. In procinto di gettare il nipote tra le fiamme, Scar rivela a Simba che è stato lui a uccidere Mufasa, convinto che il segreto morirà con lui. Ma Simba, infuriato, si getta contro lo zio e lo costringe a rivelare la verità. Inizia una grande battaglia tra leoni e iene sulla Rupe, cui prendono parte anche Timon, Pumbaa, Zazu e Rafiki. Simba mette all’angolo Scar, che cerca di addossare la colpa alle iene e lo implora di avere pietà. Simba, non volendosi macchiare dello stesso crimine dello zio, decide di risparmiarlo, mandandolo in esilio e ordinandogli di non tornare mai più. Scar finge di sottomettersi, ma poi attacca il nipote a tradimento. I due leoni combattono e Simba riesce alla fine a gettare giù dal dirupo Scar, che pur sopravvivendo alla caduta, viene circondato, assalito e divorato dalle iene, adirate per il suo tradimento.

Simba, trionfante e riconosciuto come legittimo sovrano dal resto degli animali, comincia il suo governo alla Rupe e nelle Terre del Branco, che ritornano floride e ricche di vita. Qualche tempo dopo, Rafiki presenta agli animali il cucciolo di Simba e Nala, al fianco di Timon e Pumbaa, e il Cerchio della Vita continua il suo corso.

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