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Oggi è la Giornata Mondiale dell’Abbraccio: quest’anno è più importante

Oggi è la Giornata Mondiale dell'Abbraccio. O, se preferite, il National Hugging Day

Sapevate che il 21 gennaio è la giornata dell’abbraccio? Ma a capire dell’importanza di questo giorno è stata la pandemia da Covid 19 ricordandoci quanto stare distanti da genitori, figli, amici, parenti, fidanzati, mariti e moglie fosse difficile. Un semplice gesto ma che racchiude un significato enorme.

Oggi, 21 gennaio, è la Giornata Mondiale dell’Abbraccio. O, se preferite, il National Hugging Day, una giornata che non a caso cade ogni anno a ridosso del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, il terzo di gennaio, al quale tutti i lettori sono fortunatamente sopravvissuti all’inizio di questa settimana.

21 gennaio, Giornata Mondiale dell’Abbraccio

Viviamo in un mondo frenetico e quasi ci dimentichiamo come fare per mantenere un rapporto vivo e c’è sempre meno spazio anche solo per un abbraccio. Gli esperti ci consigliano di prenderci del tempo da dedicare a chi amiamo: come viene spesso detto, un abbraccio fa bene sia a chi lo dà che a chi lo riceve. Ecco perché il 21 gennaio è la giornata dedicata a questa bellissima abitudine.

Oggi 21 gennaio Giornata Mondiale Abbraccio

Il National Hugging Day

La giornata internazionale degli abbracci si presenta ogni anno puntualissima, come antidoto al giorno più triste, per ricordarci l’importanza del più universale tra tutti i gesti d’affetto.

Un abbraccio è la miglior cura per far passare il male che ci affligge: secondo una ricerca, il più comune dei gesti, diminuisce lo stress anche più dei baci, e più dei baci comunica voglia di passione e desiderio. Un esercizio che gli psicologi suggeriscono infatti alle coppie in crisi “l’abbraccio a forma di A”, i corpi distanti, ci si sporge in avanti e si uniscono le mani sopra la testa, formando una A, rimanendo così vicini ma senza toccarsi, a sentire la voglia di contatto, che cresce.

Oggi 21 gennaio Giornata Mondiale Abbraccio

La forza degli abbracci

E se già ben conosciamo il potere che ha l’abbraccio come gesto d’affetto, forse quello che non sappiamo è quanto questo sia anche il più potente segnale di passione e desiderio. Lo spiega lo psicologo americano David Schnarch, nel suo libro “La psicologia della passione sessuale”: l’abbraccio è il più potente tra tutti i gesti d’amore, è nell’abbraccio che si racchiude tutto il desiderio di contatto, è con l’abbraccio che si abbattono le barriere dell’anima.

In California la Facoltà di Medicina dell’Università ha condotto alcuni studi dimostrando che stimola la produzione di ossitocina: è l’ormone del benessere psicofisico e migliora l’attività cerebrale aiutando a riconoscere le emozioni. Questo ormone consente il rilassamento allontanando l’ansia, migliorando la vita sessuale, riducendo la pressione sanguigna e incoraggiando le interazioni sociali.

Oggi 21 gennaio Giornata Mondiale Abbraccio

Cos’è e come è nata la Giornata Mondiale dell’Abbraccio

Trentacinque anni fa, a Clio, paesino nel Michigan, nasceva una ricorrenza che ora si celebra in tutto il mondo. Kevin Zaborney, il pastore della chiesa locale, lanciò la Giornata dell’abbraccio, scegliendo come data il 21 gennaio. Un periodo ritenuto tra i più tristi dell’anno, perché segue le feste natalizie – con il loro lascito di nostalgia – e precede un altro appuntamento per molti spinoso, San Valentino.

Il reverendo voleva incoraggiare i fedeli ad abbracciare spesso i propri famigliari e amici e a non aver paura di mostrare le proprie emozioni. Del resto, gli abbracci sprigionano proprio emozioni positive, ma sono anche un toccasana per la salute: inducono il rilascio di ossitocina (il cosiddetto «ormone dell’amore»), riducono i livelli di stress, fanno bene alla salute cardiovascolare.

Ma in quest’anno di pandemia, proprio quando un abbraccio farebbe un gran bene all’umore, i contatti sono da evitare. Lo ha ricordato anche Mike Ryan, il capo delle operazioni di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità: «C’è anche l’abbraccio fra i contatti più tragicamente pericolosi in questa pandemia. Noi dell’Oms ci troviamo di fronte a un orribile dilemma, ma dobbiamo essere chiari: raccomandiamo alle persone di non abbracciarsi».

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