Cronaca

Omicidio di Laura Ziliani, la confessione shock di Mirto: “Stordita con un muffin avvelenato. E forse seppellita ancora viva”

Emergono nuovi dettagli agghiaccianti sull'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa uccisa a Temù. La confessione arriva da Mirto Milani

Emergono nuovi dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa uccisa a Temù, in provincia di Brescia. A confessare quanto avvenuto quel giorno è Mirto Milani. L’uomo, accusato insieme a Silvia e Paola Zani del delitto di Laura Ziliani, avrebbe raccontato come l’ex vigilessa è stata uccisa al compagno di cella.

Omicidio di Laura Ziliani, cosa ha raccontato Mirto Milani

“A stordirla, un muffin ai mirtilli farcito di benzodiazepine. Che comunque non è bastato a far crollare Laura Ziliani, nella sua casa di Temù (Brescia). Inutili anche i tentativi di soffocarla, a mani nude e con un sacchetto di plastica sopra la testa: l’ex vigilessa ancora si muoveva. Il dubbio che sia stata seppellita viva? “C’è. Aveva ancora lunghe convulsioni”. Questo è il racconto che Mirto Milani fa al compagno di cella, un 50enne recluso per reati fiscali. Il quale, inorridito, convoca subito gli inquirenti. “L’ho fatto per una questione etica, quello che hanno commesso è mostruoso”.

Il dolce avvelenato

Confessa, Mirto Milani. E racconta di quel dolce avvelenato, preparato con i mirtilli raccolti nei boschi dell’Alta Valcamonica e una dose da cavallo di benzodiazepine. Laura Ziliani però non crolla, e l’effetto ottenuto è solo quello di rintronarla. A quel punto scatta la rabbia di Silvia, che piomba da dietro sulla madre ormai inerme. Le mette le mani al collo, arriva anche l’altra figlia Paola a darle manforte. Niente, la mamma respira ancora. È necessario l’intervento di Mirto, che tenta di stringerle un sacchetto di plastica intorno alla testa. Anche in questo caso, con scarso successo.

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