Cronaca

Omicidio Mollicone, Cianfarani non ha ucciso Serena

Dopo la sentenza di assoluzione dei cinque imputati accusati dell’omicidio di Serena Mollicone, una studentessa di 18 anni uccisa ad Arce nel 2001, la Procura di Cassino ha deciso di indagare anche sulla possibile implicazione del muratore Tonino Cianfarani nell’omicidio. Cianfarani era stato processato e condannato a 25 anni di reclusione per l’omicidio della 37enne Samanta Fava nel 2020.

Omicidio Mollicone, Cianfarani non ha ucciso Serena

Nell’estate del 2001, Serena Mollicone aveva 18 anni e frequentava l’ultimo anno del liceo pedagogico di Sora, situato nella provincia di Frosinone. Il 1° giugno scompare ad Arce e il suo corpo senza vita viene ritrovato solo due giorni dopo, il 3 giugno, in un bosco situato nel comune di Fontana Liri, precisamente in località Fonte Cupa.

Il coinvolgimento di Tonino Cianfarani

Il pool difensivo della famiglia Mottola, composto dagli imputati ex Maresciallo Franco, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, ha cercato di gettare ombre sul possibile coinvolgimento di Tonino Cianfarani nella scomparsa di Serena avvenuta 22 anni fa. Il professor Carmelo Lavorino aveva chiamato in causa Cianfarani ipotizzando, durante la sua deposizione, che per ‘modus operandi’ e tecnica di occultamento del cadavere, Cianfarani potrebbe aver commesso anche l’omicidio di Serena, undici anni prima della morte di Samanta. Tuttavia, le impronte digitali trovate sul nastro adesivo utilizzato per avvolgere la testa della studentessa di Arce non corrispondono a quelle di Cianfarani, come confermato dall’esame del Ris. Pertanto, l’omicidio di Serena Mollicone rimane ancora senza un colpevole.

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