Per Alessandro Pagnatiello l’unica forma possibile di pentimento sarebbe il suicidio. Lo ha spiegato Sebastiano Sartori, avvocato del 30enne in carcere per il femminicidio della compagna Giulia Tramontano, che era incinta di sette mesi.
All’uscita del carcere di San Vittore, il legale ha spiegato quanto accaduto durante l’interrogatorio di convalida davanti al gip davanti alla giudice Angela Minerva: “Ha confermato quello che aveva detto durante la confessione, e ha aggiunto dei dettagli. Ha detto che l’unica forma di pentimento possibile, che abbia un senso, è quella di togliersi la vita. Me lo ha ripetuto l’altra notte”.
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Alessandro Pagntiello e il suicidio come unica forma di pentimento
“Non è stato aiutato da nessuno, non ha cambiato versione, ha confermato quello che aveva detto l’altra notte, ha solo aggiunto particolari che riguardano l’ultima fase del delitto. Nega la premeditazione. In questo momento è in una situazione in cui inizia a percepire la realtà, in cui si è trovato già dall’interrogatorio davanti ai carabinieri. È una situazione angosciante e terribile, molto grave”. I genitori di lui erano coinvolti? “Assolutamente no”.
L’avvocato ha spiegato che Impagnatiello potrà restare in carcere e che – dunque – non sarebbero state chieste misure alternative. Inoltre, il legale ha aggiunto di dover approfondire alcuni aspetti della vicenda: “Ha ribadito che ha fatto tutto da solo, sicuramente, al 100 per cento. Pericolo in carcere? No, sono sereno, sono bravi e hanno trovato credo una giusta soluzione”.
