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Fratelli Bianchi, il mistero degli anelli spariti dopo l’omicidio di Willy | L’intercettazione: “Ce li avete voi vero?”

Potrebbero conservare tracce biologiche gli anelli che secondo Belleggia i fratelli Bianchi indossavano durante l'omicidio di Willy Monteiro Duarte

Potrebbero conservare tracce biologiche gli anelli che secondo Belleggia i fratelli Bianchi indossavano durante l’aggressione costata la vita al 21enne. I gioielli poi ricompaiono in una conversazione di uno dei due giovani con la madre.

Fratelli Bianchi, il mistero degli anelli spariti dopo l’omicidio di Willy

“Ho visto i fratelli Bianchi in caserma mentre si toglievano gli anelli e li consegnavano al loro avvocato”. Era il 18 novembre dell’anno scorso quando, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone, rispondendo alle domande del pm e delle difese, Francesco Belleggia fornì il particolare sui gioielli che, la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, quando venne massacrato a Colleferro il 21enne Willy Monteiro Duarte, a detta del coimputato sarebbero stati indossati dai “gemelli”, come erano chiamati Marco e Gabriele Bianchi per la loro somiglianza. Il difensore dei due campioni di arti marziali ha negato, ma proprio su quegli anelli spunta ora fuori un giallo.

Gabriele Bianchi alla madre: “L’orologio e gli anelli ce li avete voi vero?

Il 16 ottobre 2020, nel carcere di Rebibbia, Gabriele Bianchi ha incontrato la madre Simonetta Di Tullio e la fidanzata Silvia Ladaga. Quella conversazione è stata intercettata e sottoposta a una perizia. Gabriele chiede alla madre e alla fidanzata: “L’orologio mio, le collane, gli anelli, ce li avete voi o no?”. La fidanzata: “Si, si ce li abbiamo. Ce li ha Alessandro”. Come poteva avere Alessandro Bianchi, fratello dei due arrestati, oggetti che a quanto pare Gabriele indossava quando è stato fermato e che dovevano essergli sequestrati? “A posto”, taglia corto l’arrestato. La fidanzata però gli chiede: “Ma scusami i due bracciali?”. E lui: “Chigli (quelli) me li hanno sequestrati“. Solo quelli. Un giallo appunto e forse un aspetto che dovrà essere chiarito nel prossimo processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma.

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