Cronaca

Omicidio Willy, polemica sulle arti marziali: ecco perché è insensata. Un interessante esperimento condotto nel 1999 lo dimostra

Sono passati pochi giorni dal terribile omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo 21enne ucciso a Colleferro. Willy è stato ucciso dalle percosse ricevute da quattro ragazzi, alcuni dei quali praticanti di arti marziali. La polemica si è sviluppata proprio su queste ultime, le arti marziali sarebbero ora accusate di essere uno sport che istiga la violenza e che trasforma chi le pratica in una macchina da guerra. Ma è davvero così?

Omicidio Willy Monteiro, polemica sulle arti marziali: ecco perché è insensata

Procediamo per gradi, analizzando un interessante esperimento condotto nel 1999 negli USA dalla Rocky Mountain Combat Application Training. L’esperimento si svolse in questo modo: furono scelti tra i migliori artisti marziali degli USA di varie discipline (karate, judo, muay thai, kickboxing ecc.) che vennero messi dinanzi a una prova: difendersi da un bullo picchiatore da strada che avrebbe provato ad aggredirli e rapinarli.

L’esperimento

I risultati furono sorprendenti. Quasi nessuno degli artisti marziali fu in grado di contrastare efficacemente l’azione delittuosa del delinquente, quasi tutti le presero di santa ragione, non riuscendo ad anticipare le mosse né a bloccare i colpi del malvivente. Perché tutto questo? La spiegazione sarebbe semplice. Sebbene si trattava di atleti estremamente preparati fisicamente e tecnicamente, non erano abituati all’adrenalina e alla paura che porta con sé un vero combattimento da strada e al momento di reagire, hanno ceduto alla paura.

Il risultato

In sintesi, un’artista marziali sebbene esperto e preparato non è in grado di mettere al tappeto una persona abituata al combattimento in strada. Con questo esperimento è più semplice dimostrare come, nel caso del povero Willy, le arti marziali praticate dai suoi assassini non hanno giocato nessun ruolo e, pertanto, la polemica che ne deriva è sterile.

Le arti marziali non rendono una persona pericolosa, viceversa, vivere in un contesto culturalmente degradato e carente di valori, fatto solo di risse e violenza può farlo eccome. Non sono state le arti marziali a uccidere il povero Willy, è stata l’ignoranza dei suoi assassini.


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Enrico Giorgio

Enrico Giorgio ha 23 anni ed è di Campagna. Studente di giurisprudenza e appassionato di giornalismo, ambizioso e sempre desideroso di imparare tutto il possibile dal meraviglioso cammino della vita

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