Cronaca

Operato per un alluce valgo, per complicazioni gli amputano la gamba

Un uomo, che doveva essere semplicemente operato per un alluce valgo, a causa di diverse complicazioni ha subito l’amputazione prima del piede e successivamente della gamba.

Operato per un alluce valgo, per complicazioni gli amputano la gamba

Il paziente, per via di alcune patologie che non erano state tenute in considerazione e avrebbero sconsigliato l’intervento, è andato incontro a un calvario che ha portato all’amputazione del piede e di una gamba. Le strutture ospedaliere che hanno operato l’uomo sono state condannate a risarcire l’uomo e i suoi due figli, in misura diversa, da un giudice di Bologna il quale, anche sulla scorta di una consulenza tecnica d’ufficio, ha rilevato come l’operazione sia stata eseguita senza “procedere ai “necessari e doverosi accertamenti angiologici” nella casa di cura Villa Erbosa (Bologna) “dove peraltro il paziente contraeva un’infezione” “poi “non adeguatamente e tempestivamente curata dai sanitari”.

AllI’Istituto Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese) si contesta la tardiva individuazione del quadro settico e il tardivo ricovero dopo un accesso al pronto soccorso quando la situazione era già grave. “L’evoluzione negativa delle condizioni del paziente in seguito registratasi, culminata dapprima con l’amputazione del piede sinistro e poi della gamba destra, trova dunque origine nelle condotte negligenti attuata dalle due strutture”, scrive il giudice.

In questa sequenza già in atto “si è innestato il contributo dell’allora Asst di Monza ospedale San Gerardo (ora Fondazione San Gerardo dei Tintoti nrd.) che, omettendo di intervenire in modo tempestivo e adeguato, ha contribuito all’epilogo del decorso clinico con l’amputazione dell’altro arto”. Era stato una prima volta dimesso con la prescrizione di un farmaco “sostanzialmente inutile” e le sue condizioni erano peggiorate.

Con l’uomo, assistito dall’avvocato Giuseppe Badolato, sono stati risarciti anche i due figli, uno, in particolare, quello che l’ha assistito più da vicino, per il peggioramento delle sue condizioni di vita.

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