Cronaca

Padova, truffa di un buono vacanze ai danni di un anziano

Truffa di un buono vacanze ai danni di un anziano di Padova: il pensionato aveva firmato un modulo che in realtà prevedeva di dover pagare 9.150 euro per i prodotti in casa (ovvero materassi, cuscini, coperte e altro ancora).

Padova, truffa buono vacanze ad un anziano

Le amministrazioni pubbliche lo fanno, alcuni amici me l’hanno raccontato: ti portano in vacanza, al mare, in montagna, con una piccola spesa se non hai grandi possibilità economiche”.

Così il signor G.C. di Padova, 73enne, con 900 euro di pensione al mese, decide di firmare un contratto che in realtà prevedeva l’acquisto di 9mila euro di prodotti.

La dinamica

Pensando di essere proprio nella categoria degli indigenti che vengono aiutati, quando un “incaricato dalla Regione Veneto” ha bussato alla sua porta ha creduto a tutte le parole dello sconosciuto.

L’uomo gli consegna un modulo non impegnativo per inserirsi nelle liste per organizzare i buoni vacanza per l’Italia. Ma in realtà era tutta una bufala: l’anziano ha finito per firmare così un contratto da 9.150 euro per l’acquisto di prodotti per la casa. La storia inizia lo scorso 31 gennaio.

Il finto incaricato della Regione suona al campanello del 73enne e gli propone i buoni sconto per le vacanze.

“Non ero sicurissimo – racconta l’anziano – non sapevo neanche se avrei dato seguito alla cosa, ma quel modo frettoloso mi metteva una certa ansia, così quando quell’imbroglione mi ha chiesto di firmare un “semplice” documento che dimostrasse che avevo preso visione della proposta, ma che solo in un secondo momento mi sarebbero arrivati i buoni sconto, ho firmato. Mi ha anche detto che tra due settimane avrei ricevuto la proposta della Regione, che potevo accettare o non accettare”.

“Invece il 23 febbraio (ben oltre i 14 giorni concessi dalla legge per usufruire del recesso), la verità si materializza davanti agli occhi increduli dell’anziano padovano. Un nuovo agente si presenta alla porta della sua abitazione e gli rivela che quel modulo è di fatto un contratto da 9.150 euro per l’acquisto di prodotti per la casa (materassi, cuscini, coperte e altro ancora).

A quel punto – come avviene sempre nelle cosiddette truffe del catalogo –, davanti alle vibranti proteste della vittima e ai pianti disperati della moglie, l’agente manifesta un moto di compassione, offrendosi di abbassare la commissione da 9.150 e 3 mila euro per l’acquisto immediato di un materasso. In alternativa, G.C. può comprare i prodotti nel lungo periodo, versando però 60 rate mensili a 87 euro l’uno più interessi per cinque anni (in totale, 6 mila euro). In questo caso il pensionato e la moglie decidono di non firmare più nulla e allontanano l’agente.

“Chiederemo l’immediato annullamento del contratto per la palese assenza di volontà da parte del contraente, indotto a firmare tramite un evidente raggiro. Il 99 per cento di queste vicende si è concluso con la cancellazione del contratto, resta l’amaro in bocca perché queste modalità di vendita proseguono imperterrite e le vittime sono sempre le persone anziane, meglio se sole. Le persone raggirate si sentono fragili e indifese, si autoaccusano per ciò che è successo”.

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