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Di padre in figlio in Campania: la carica dei rampolli

Di padre in figlio non si tramanda solo l’arte, ma a volte anche la carica politica. Alle elezioni regionali in Campania, sono diversi i “figli d’arte” entrati in consiglio per la prima volta, ma che possono vantare cognomi noti negli ambienti politici. D’altronde, lo stesso governatore Vincenzo De Luca ha insegnato che spesso i figli ripercorrono le orme dei padri e portano avanti la dinastia. Così è stato per Roberto De Luca a Salerno oppure per Piero De Luca, sconfitto a Salerno alle scorse elezioni politiche, ma diventato deputato grazie al seggio “sicuro” a Caserta.

Figli d’arte in Regione Campania

Con 11.147 voti entra per la prima volta al centro direzionale Vittoria Lettieri, 21 anni appena, la figlia del sindaco di Acerra Raffaele. Una sorpresa, che travolge le previsioni della vigili, è che conquista il primo posto della lista “De Luca presidente”, lasciandosi alle spalle primatisti di voti come l’assessora Lucia Fortini, l’ex consigliere regionale Carmine Mocerino e Paola Raia. Una strategia elettorale alla luce del sole: 7152 voti su 11 mila racimolati solo ad Acerra dove la lista deluchiana schizza al 36 per cento rispetto al 12 per cento del Pd.

Eletto con liste civiche ad Acerra, Lettieri è stato in passato tra le fila dell’Udc, legato all’ex assessore della giunta Caldoro Pasquale Sommese. E proprio il figlio di Sommese, Giuseppe, sbaraglia tutti con 5554 voti nella lista Liberaldemocratici-Moderati. Si è candidato al posto del padre, passando dal centrodestra al centrosinistra, con Sommese senior che si è fermato a questo giro, complice un’inchiesta su alcuni appalti pubblici che lo vede coinvolto e per la quale è finito anche agli arresti.

Tra i riconfermati in consiglio regionale ci sono altri esponenti di questa democrazia “dinastica”: Giampiero Zinzi per la Lega, figlio dell’ex presidente della provincia di Caserta, Bruna Fiola del Pd, figlia del presidente della Camera di commercio ed ex consigliere comunale Ciro Fiola, Mario Casillo sempre per i dem, figlio di Franco della vecchia Dc, Andrea Volpe con il Psi, figlio del sindaco di Bellizzi Mimmo.

Ma c’è anche chi si affida alla memoria di genitori scomparsi da anni. È così per le elezioni in consiglio di Giovanni Mensorio per Centro democratico, quasi 10 mila voti, figlio di Carmine ex Dc. E di Annarita Patriarca in Forza Italia, 11 mila voti, con il padre ex ras democristiano dell’area vesuviana. Dietro Mensorio si piazza in posizione utile Raffaele Pisacane, padre ex deputato di Agerola, Michele, eletto in una lista collegata a De Luca.

Restano fuori altri figli, pure candidati: Domenico Russo, padre ex sindaco di Sant’Antimo, Marta Schifone, figlia di Luciano ex An ed Enza Amato del Pd, figlia di Tonino.

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